Lo smaltimento improprio dei rifiuti solidi, che da tempo affligge l’ambiente terrestre, si sta verificando anche nello spazio. Il governo degli Stati Uniti ha emesso la prima multa in assoluto nei confronti di una società privata che ha lasciato in orbita spazzatura spaziale.
La Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti ha imposto una multa di 150.000 dollari al fornitore di canali televisivi satellitari DISH per non aver deorbitato in modo sicuro il suo satellite EchoStar-7. La compagnia aveva originariamente pianificato di deorbitare il veicolo spaziale nel maggio 2022, ma il satellite rimase senza carburante, costringendo DISH a lasciarlo a 100 miglia dalla sua regione di smaltimento designata, sopra l’orbita geostazionaria. In questa regione, i satelliti possono rimanere su un punto fisso sulla Terra.
Dei quasi 7.000 satelliti lanciati a partire dagli ultimi anni ’50 solo circa 1 su 7 è attualmente operativo, e oltre ai satelliti che non sono più funzionanti, ci sono anche centinaia di migliaia di detriti grandi quanto biglie e milioni di detriti simili a scaglie di vernice che orbitano attorno alla Terra.
La FCC ha emesso la multa come parte dei suoi sforzi per reprimere l’attività irresponsabile nell’orbita terrestre. “Mentre le operazioni satellitari diventano più diffuse e l’economia spaziale accelera, dobbiamo essere certi che gli operatori rispettino i loro impegni”, ha affermato il capo dell’ufficio di controllo della FCC, Loyaan A. Egal, nella dichiarazione dell’agenzia. “Si tratta di un accordo rivoluzionario, che rende molto chiaro che la FCC ha una forte autorità di controllo e capacità di far rispettare le sue regole di vitale importanza sui detriti spaziali.”
Non esistono leggi formali per eliminare la spazzatura spaziale, ma la FCC e altri regolatori che approvano il lancio dei satelliti stanno iniziando ad adottare linee guida per impedire alle organizzazioni di far diventare lo spazio una discarica. La FCC ha ora una regola di cinque anni per rimuovere i satelliti nell’orbita terrestre bassa – a meno di 2.000 km sopra la superficie del pianeta – al termine della loro missione.