L’editoriale di ieri del Corriere della Sera era intitolato “L’ultima occasione di Grillo“. E’ curioso che a scriverlo sia stato Antonio Polito, uno che di occasioni non ne ha avute mai, se non quella di servire il potere. Ha vissuto di stipendio pubblico come deputato, di finanziamenti pubblici al partito e di finanziamenti pubblici al suo giornale “Il riformista” poi fallito. Non ha avuto né una prima né un’ultima occasione e degli elettori se ne è sempre fregato, come ammise candidamente già nel 2007, quando era deputato, in una comparsata televisiva da Santoro rimasta negli annali del web. Alla domanda di Travaglio sul perché non iniziassero a realizzare il programma, quello per cui fu eletto Prodi e anche Polito come parlamentare, come giustamente chiedevano gli elettori Polito rispose: “Il programma è impossibile da applicare tutto perché sono 280 pagine.“. Travaglio quindi chiese se si rendeva conto che queste parole significavano che erano stati truffati gli elettori con un programma che si sapeva irrealizzabile. Polito aveva perso l’occasione, di stare zitto.
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