Il sindaco di Milano, Giuliano Attila Pisapippa, sta trascorrendo il periodo natalizio a rincorrere i giornali per proclamare la sua innocenza. Lui con il Pm10 che sta avvelenando i milanesi non c’entra niente. E in un’intervista a Repubblica ha sottolineato con fermezza i suoi anni di lavoro in difesa dell’ambiente: «Anni di lavoro per l’ambiente, su di me solo attacchi politici».
Probabilmente si riferisce alle centinaia di alberi che la sua giunta, nei mesi scorsi, ha abbattuto nelle zone dei cantieri della metropolitana M4. Abbattimenti non dovuti a stringenti necessità tecniche (le metropolitane milanesi passano sotto a cantine, grattacieli, viali alberati, navigli, fiumi interrati!), ma a causa di un cantiere temporaneo e di una cattiva pianificazione dei lavori. In pratica per far fare manovra meglio alla betoniera, per avere più spazio per le macchine di scavo oppure per i gabbiotti degli operai. Così, Milano è stata privata di centinaia di alberi secolari.
AttilaPisapippa, paladino dell’ambiente, forse non sa che un albero secolare è un autentico polmone. Gli esperti hanno constatato che un albero di 100 anni, valutato in termini di produzione di ossigeno, vale molto di più di 2 alberi di 50 anni e, più si scende, più la proporzione non è artimetica, nel senso che, al limite, per ottenere lo stesso effetto di un albero secolare occorrono ben 1.800 giovani alberi.
Dove passa Pisapippa non crescono più gli alberi. Il Movimento 5 Stelle lo ha già denunciato. A Milano il sindaco e la sua giunta sono responsabili di un autentico disastro ambientale.