“La Mission dei Monopoli di Stato ha confezionato un genere di morte poco cruenta, ma efficace: il gioco “responsabile“. Oggi sono figlia, anziché del padre attento e premuroso di un tempo, di un ludopatico compulsivo. Umiliazione e disperazione lo hanno dato in pasto a quella che lo Stato si ostina a chiamare “attività ludica“, e a promuovere come “Gioco Sicuro, Legale e Responsabile” per mezzo di martellanti campagne di informazione che ne illustrano la valenza sociale ed economica. Un timone stilizzato con banda tricolore, è il sigillo di garanzia di un gioco sicuro per l’intera collettività, e ribadisce il ruolo istituzionale di aams a presidio della sua legalità. Oggi mio padre vive nei privé rosso carminio come quello dei postriboli, che i commercianti fanno costruire ad arte nei propri esercizi per nascondere ai cittadini il peccato originato dal gioco d’azzardo. Per moglie ha una slot-machine, per figlio ha un videopoker, mentre una videolottery mi ha soffiato il posto di figlia. Il suo migliore amico è l’usura della microcriminalità organizzata, che prima gli presta il denaro, e poi lo accompagna amorevolmente a ritirare la pensione. Mio padre non ha vizi. Lo garantisce lo Stato. Solo, ogni tanto, si fa un goccio di blackjack.” Quintet Images
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