Il Tribunale di Roma ha proibito l’uso del mio nome e della mia immagine per le elezioni politiche alle liste che se ne erano appropriate senza diritti. Le liste “dovranno cessare ogni utilizzo con qualsiasi forma e modo del nome e dell’immagine di Beppe Grillo ed ogni riferimento alla sua persona astenendosi in particolare dall’identificare l’attività politica delle rispettive liste di riferimento attraverso simboli, elementi grafici e scritti che riconducano direttamente o indirettamente alla persona del ricorrente”.Per i dettagli leggete la sentenza.
Le liste citate nella sentenza sono: “Amici di Beppe Grillo”, “No Euro – Lista del Grillo“,”Movimento ultima speranza – Grilli d’Italia”, “Forza Grillo”, “Lista Grilli Parlanti” e “Grilli d’Italia”.
Le elezioni politiche sono incostituzionali non possiamo scegliere il candidato e neppure il programma. Sono solo un pretesto per formare il governo Veltrusconi. Le prove generali di inciucio sono sotto i nostri occhi. La legge 30/Maroni la vogliono entrambi. La legge Gasparri la vogliono entrambi ( la Gentiloni è fumo negli occhi). Il conflitto di interessi anche. Le leggi ad personam pure.
Questa legge elettorale, un vero esproprio democratico, la vogliono sia Testa d’Asfalto che Topo Gigio. Il centro sinistra ha avuto a disposizione quasi due anni per cambiarla, non ha fatto nulla. Non solo Cuffaro e Dell’Utri saranno rieletti, “ma anche” Carra, Crisafulli, D’Alema, Fassino (4 legislature) e sua moglie Serafini (5 legislature). La copppia di diamante del Parlamento. Si scelgono persino gli stessi testimonial: precari, “ma anche” industriali. Gente incensurata, “ma anche” pregiudicati. Dopo le elezioni Veltrusconi taglierà la Lega e Antonio Di Pietro e farà il partito unico. PD e PDL diventeranno PDuequadro. L’evoluzione della P2. A Topo Gigio daranno la tessera numero 1, lo psiconano si terrà la sua vecchia tessera numero 1816, regalo di Licio Gelli. Le prossime elezioni saranno più semplici. Le elezioni del broglio perfetto. Il non voto è l’unico voto utile.
Vorrei chiedere, a nome del popolo italiano, 300.000 euro al giorno, a partire dal primo gennaio 2006 al Partito Radicale. E’ la multa che pagheremo per non aver applicato la sentenza europea per l’attribuzione delle frequenze di Rete4 a Europa 7 nell’ultimo Consiglio dei ministri. Il ministro Emma Bonino, Madre Teresa di Confindustria, ha infatti dichiarato che la sentenza “non aveva carattere di urgenza“.
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