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L’Italia crolla, ma per Padoan tutto va bene

beppegrillo.it - Agosto 7, 2014

“3 mesi fa, il 17 aprile 2014 Padoan venne in aula a presentare il suo fatidico Documento di economia e finanza. Lì scrisse che il paese sarebbe cresciuto con un pil a fine anno dello 0,8%. Una bella previsione, ce la ricordiamo bene, perché proprio dai banchi della camera il Movimento 5 Stelle denunciò allora che quei numeri erano sbagliati. E ieri, l’Istat, di cui Padoan fu nominato presidente il 27 dicembre 2013 dal governo Letta, ha confermato che quei dati erano totalmente errati. Quante volte è ormai successo in quest’anno che Corte dei Conti, Istat o altri organismi dessero ragione alle nostre parole? Troppe per essere il Movimento 5 Stelle soltanto una forza di opposizione. Più che sufficienti per dimostrare che siamo veramente l’unica forza in grado di governare.
Quello 0,8% di pil che Padoan ha scritto, è in realtà un – 0,3%. In altre parole un errore gravissimo che peserà sulle spalle degli italiani per 17 miliardi di euro. Padoan ha sbagliato per una cifra di 17 miliardi di euro e viene a dirci che va tutto bene? Qua la situazione è drammatica e non servono nemmeno i numeri per capirlo. Se non girasse attorniato dalla scorta e dentro l’auto blu Padoan verrebbe continuamente fermato, come capita tutti i giorni a noi cittadini qua fuori, in strada, da gente che chiede un tozzo di pane e una doccia. Ma Padoan, che guida un ministero che ci costa 5miliardi e 478 milioni e una struttura che vanta 3 miliardi e 894 milioni di costi del personale, con noncuranza ci viene a dire che va tutto bene, che è solo un errore previsionale.
Ma, signor Padoan, lei lo sa cosa succede se un commerciante non batte uno scontrino di 90 centesimi per un caffè? Lei lo sa cosa succede se un cittadino sbaglia la dichiarazione dei redditi per 1 euro? Per 1 solo euro? Arriva Equitalia (si… proprio quella che voi non avete voluto abolire!) e in pochi anni ci si può ritrovare con la casa pignorata. Lo sa o no? Il Governo porta via la casa agli italiani per errori infinitamente meno gravi del suo! Lei è un dipendente della collettività e pesa sulle spalle della collettività e non di Renzi. I suoi errori pesano su di noi, sulle tasche di noi tutti cittadini. Qua c’è un paese di imprenditori, di commercianti, di partite Iva, di dipendenti, di pensionati, di disoccupati, di non salvaguardati che combatte ogni giorno per rimanere nella legalità, per non fare errori, e lei sorvola sui propri di errori.
Non deve chiedere scusa a noi, ma ad un paese intero che non merita di essere preso in giro.
Ora il rischio è che per correggere i conti sbagliati, il governo si debba affrettare a fare una manovra di almeno 20 o 25 miliardi. E questa peserà sulle tasche dei cittadini. Il Movimento 5 Stelle non vuole che gli errori del governo pesino su noi cittadini. C’è il rischio serio che il governo tocchi i conti correnti degli italiani con un prelievo forzoso. Il Movimento 5 Stelle è assolutamente contrario a che questo avvenga e infatti abbiamo pronta una proposta di legge che serve a far si che Padoan si impegni a non toccare i conti correnti con prelievi forzosi. Padoan, prenda questo impegno e dimostri che la sua parola ha ancora una minima credibilità. La nostra proposta magari non sarà perfetta (come quella che potrebbe fare una struttura come la sua che costa 5 miliardi all’anno) ma gliela diamo affinché non trovi alibi. D’altra parte le sue importanti esperienze ci allertano non poco. Responsabile dell’Argentina, per conto degli “intellettuali” del Fondo monetario internazionale, nell’anno di grazia in cui il Paese sudamericano dichiarò il default. Direttore esecutivo per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale dal 2001 al 2005, con responsabilità anche su Grecia e Portogallo. Argentina, Grecia, Portogallo… ed ora ministro delle finanze italiano…
Perché non possiamo pensare che ci sia un piano preparato anche con il suo ausilio. Un piano fatto per far fallire l’Italia grazie alla sua lunga esperienza nel campo. Non possiamo pensare che Padoan assieme a Renzi possiate architettare di tagliare ulteriormente le detrazioni fiscali e rivedere le già inique pensioni. In questi mesi con la guida di Renzi al governo, le cose sono peggiorate e non migliorate. Prendiamo come esempio l’idea di riformare il Senato di una repubblica parlamentare giustificando questa scelta con il risparmio economico e la velocizzazione del processo legislativo. Il taglio dei costi è quasi inesistente e, sul fronte della discussione delle leggi, quando volete essere rapidi sapete esserlo benissimo. Agosto 2008, in 20 giorni avete approvato la legge 124/2008, “Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato”: il cosiddetto Lodo Alfano.
Ma intanto la gente fuori non ha lavoro. In Italia, infatti, c’è ancora un’impresa su tre che chiude perché lo Stato non paga i propri debiti e deve almeno 60 miliardi ai cittadini. Una voragine vergognosa per chi tenta di mandare avanti onestamente l’economia di questo Paese. E’ una questione di priorità: noi abbiamo già depositato un impegno a pagare subito tutti i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Un ministero dell’Economia a Cinque Stelle sarebbe pronto a chiedere di rivedere questa linea di rigore assoluto che ha messo in ginocchio molti paesi dell’Unione europea. Voi invece vi state preparando a usare oltre 40 miliardi per l’ennesimo decreto, sprecando questi soldi nelle dannate grandi opere, floridi vivai per corruzione e criminalità. Queste opere hanno un fattore moltiplicativo di posti di lavoro limitato. Noi utilizzeremmo gli stessi identici soldi per opere di manutenzione sul territorio, sul dissesto idrogeologico, su investimenti in economia digitale, in banda larga, in turismo. E questi creerebbero, con dati certi, tantissime opportunità occupazionali in più. Ci sono oltre 8mila società partecipate, costano 26 miliardi all’anno, noi siamo pronti a ristrutturarle. Ma il primo atto, immediato, del ministero dell’Economia a cinque stelle, pronto è il reddito di cittadinanza. Non può essere il ricatto del mercato del lavoro dei nostri tempi a decidere della vita e della morte delle persone. Deve esserci un reddito di vita che tuteli la dignità di ciascuno e gli dia la possibilità di cercare un’occupazione dignitosa. L’articolo 13 della Costituzione recita che “la libertà personale è inviolabile. Non è ammessa nessuna restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell’Autorità Giudiziaria”. Se io sono un cittadino onesto, che ha semplicemente perso il lavoro, perché volete privarmi della vita? Non potete farlo. Siete ministri. Siete un governo. Dovete ancora purtroppo però imparare ad essere responsabili per la vita di qualcun altro. Di 60 milioni di cittadini italiani.
Lei, Padoan, ha la possibilità nella sua posizione di fare del bene. E come è scritto, Chi sa fare il bene e non lo fa, è come se facesse del male. Non continuate a perseverare nei vostri errori. E altrimenti, dimettetevi in massa. Noi siamo pronti”.
Giorgio Sorial, Portavoce M5S Camera

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