di Paolo Ermani – Sieben Linden è un ecovillaggio situato al nord della Germania nella regione della Sassonia Anhalt (ex Germania est). In questo luogo in aperta campagna ai margini di una foresta, un gruppo di persone nel 1997 ha dato vita ad un progetto comunitario dalle forti connotazioni ambientali. Vi abitano attualmente 150 persone di cui una quarantina fra bambini e ragazzi.
L’obiettivo era creare una realtà che fosse il più sostenibile possibile non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale e organizzativo. La zona dove si sono insediati è ad alto spopolamento come in varie zone dell’ex Germania est o nel nostro sud Italia. Questo può essere un problema ma anche una grande opportunità poiché i costi di terreni e case sono bassi e le possibilità di rinascita sociale ed economica è invece molto alta.
Sono state quindi ristrutturate e costruite ex novo delle case con i criteri della bioedilizia usando materiali a bassissimo o nullo impatto ambientale ed energetico, quali balle di paglia, terra cruda, canapa, fibra di cellulosa, legno locale. Sieben Linden è stato uno dei primi posti in Germania dove una casa costruita in balle di paglia e terra cruda ha ottenuto un regolare permesso di costruzione. E per dimostrare che sarebbe ancora possibile costruire una casa senza l’ausilio di attrezzature moderne, questa casa è stata costruita in maniera sperimentale interamente a mano con l’utilizzo di materiali di scarto e recupero provenienti dalla regione.
Il costo dell’abitazione è stato di poche migliaia di euro con la produzione complessiva di due sacchi di rifiuti del cantiere. L’intero progetto e realizzazione sono stati monitorati dall’università tecnica di Berlino che ne ha redatto uno studio. Grazie a questa esperienza fu costruita successivamente la più grande casa in Europa fatta in balle di paglia e terra cruda di 550 mq e che ospita 20 persone su tre piani. Lo standard di queste case è a basso consumo o passivo e laddove si hanno consumi simili il supporto delle energie rinnovabili si fa estremamente interessante. Infatti dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, l’utilizzo del solare fotovoltaico che copre il 65% dei consumi elettrici complessivi, di collettori solari termici e biomassa locale per la produzione di calore, fanno raggiungere a Sieben Linden un notevole livello di autosufficienza energetica, soprattutto se si pensa alla posizione geoclimatica della Germania non certo favorevole per l’utilizzo dell’energia solare.
Immaginiamo cosa si potrebbe fare in Italia al confronto se in quei climi già ottengono simili risultati. Per quello che riguarda l’acqua è stato sviluppato un sistema di compost toilet cioè bagni a secco dove non si utilizza l’acqua come scarico. In questo modo si riduce drasticamente il consumo di acqua, si risparmiano i relativi costi di depurazione e si ottiene un ottimo fertilizzante naturale che viene utilizzato per concimare siepi ed alberi. Grazie quindi ad una gestione oculata dell’acqua anche attraverso ulteriori sistemi di risparmio idrico, fitodepurazione e raccolta dell’acqua piovana, i consumi a persona di acqua giornalieri sono di 60 litri, paragonati ai 200 litri che mediamente si hanno in Italia.
Per la mobilità, oltre al largo utilizzo di biciclette e mezzi pubblici, alcune automobili sono utilizzate collettivamente e quindi molte persone non hanno bisogno di possedere una macchina privata con tutti i costi che ciò comporta.
L’approvvigionamento alimentare avviene attraverso orti e frutteti biologici che producono il 75% del fabbisogno interno di frutta, verdura ed erbe aromatiche che per un clima come quello della Germania del nord è un risultato eccezionale. Per tutto il resto c’è un grande gruppo di acquisto collettivo biologico per il cibo e che, grazie alla quantità notevole di persone, può ottenere prezzi estremamente contenuti.
Per dare un supporto alle famiglie i bambini non sono conteggiati per l’acquisto di beni alimentari i cui costi vengono supportati dalla comunità. Per quanto riguarda l’organizzazione sociale si prevede la partecipazione di tutti alle decisioni ed è stata sviluppata una cultura della comunicazione e risoluzione dei conflitti molto avanzata in modo che ogni abitante sia messo nella condizione di influire direttamente nelle scelte e nella conduzione del progetto.
Una particolarità del luogo che viene sempre più apprezzata è che all’interno dell’ecovillaggio si richiede di non usare telefoni cellulari sia per questioni legate all’elettrosmog, sia affinché la partecipazione e l’interazione con gli altri sia ottimale e non costantemente distratta.
Una volta a settimana c’è il cinema, ci sono spettacoli teatrali, c’è la discoteca, un locale bar, un negozio interno, la sauna, un coro e oltre i corsi per gli esterni, si organizzano anche corsi per gli abitanti di Sieben Linden, come ad esempio yoga, thai chi, danza, pittura, musica, etc.
Da un punto di vista sociale una comunità di persone vicine che hanno obiettivi e valori simili, significa avere non solo il supporto degli altri per qualsiasi bisogno ma anche spese molto contenute. Vivere in luoghi del genere ha infatti costi più bassi che non in situazioni normali e se si hanno costi ridotti per vivere, si può di conseguenza lavorare meno. Per i piccoli è presente un asilo all’interno di Sieben Linden e nella zona i bambini godono di un controllo e sicurezza sociale che non si hanno normalmente in altre situazioni. E ciò avviene perché con la rinascita della comunità si rafforzano i rapporti di solidarietà, aiuto e fiducia reciproca.
Con queste caratteristiche Sieben Linden è diventato un polo di attrazione internazionale con costante afflusso di ospiti da ogni parte della Germania e del mondo anche grazie al suo ricco programma di corsi residenziali su permacultura, comunicazione nonviolenta, costruzioni in bioedilizia, metodologie decisionali, facilitazione, gestione dei conflitti, lavoro forestale, apicoltura, progettazione e organizzazione di progetti comunitari e molto altro.
A Sieben Linden hanno fatto quadrare il cerchio: spese basse, contatto con la natura, supporto dalla comunità, vita culturale, cibo sano e abitazioni sane, possibilità di imparare nuovi mestieri, conoscere persone e culture diverse in un contesto ricchissimo di stimoli. Una realtà del genere si basa sull’aiuto reciproco non solo pratico ma anche psicologico. Per qualsiasi problema o difficoltà c’è sempre il supporto degli altri e non si viene abbandonati al proprio destino come avviene nella nostra società, soprattutto se si è anziani, disabili o in situazioni difficili.
Progetti come questo si stanno diffondendo sempre di più e dimostrano che con le idee chiare, visione, valori e voglia di fare si possono realizzare imprese bellissime che influenzano molte persone proprio attraverso l’esempio che vale più di mille discorsi.
L’AUTORE
Paolo Ermani – Scrittore, formatore, consulente energetico, ideatore di progetti innovativi in ambito lavorativo e ambientale. Da metà degli anni ottanta si occupa di ambiente, energie rinnovabili, risparmio energetico e idrico, uso razionale dell’energia, tecnologie appropriate a cui poi ha aggiunto tematiche relative agli stili di vita, all’economia, il lavoro, l’alimentazione, l’agricoltura, la facilitazione. Ha lavorato e si è formato nei più importanti centri europei per le tecnologie alternative. Fra le centinaia di iniziative che ha realizzato è tra i fondatori dell’associazione Paea, del giornale web Il Cambiamento e del progetto sul lavoro Ufficio di Scollocamento. E’ autore dei libri: Pensare come le montagne (scritto con Valerio Pignatta), Ufficio di Scollocamento (scritto con Simone Perotti), Solo la crisi ci può salvare (scritto con Andrea Strozzi).