di Gianluca Riccio – Dalla carne coltivata agli alimenti a base vegetale passando per gli assistenti robotici in cucina. La tecnologia sta entrando in ogni angolo del nostro sistema alimentare, perché ci servono assolutamente modi per produrre cibo usando meno risorse.
Una tecnologia in rapida diffusione che sta facendo proprio questo è l’agricoltura verticale. La fattoria verticale utilizza luci a LED e un ambiente interno fortemente controllato per coltivare prodotti con una quantità notevolmente inferiore di acqua, spazio o fertilizzante rispetto all’agricoltura tradizionale.
Questa settimana è stata completata la prima fase di costruzione di quella che sarà un’importante aggiunta al settore, la più grande fattoria verticale d’Europa.
La nuova struttura, di 7000 mq, si trova in Danimarca, in un’area chiamata Taastrup poco fuori Copenaghen. Le colture cresceranno in pile alte 14 piani e utilizzeranno più di 20.000 luci a LED.
Al di là dell’abbondanza di livelli e luci, questa fattoria verticale porta l’automazione ad un livello successivo. Piccoli robot su ruote avranno il compito di consegnare i semi alle varie file di scaffali accatastati. I sensori combinati con un software intelligente monitoreranno ed elaborano più di 5.000 parametri diversi; ad esempio l’intensità della luce LED in relazione allo stadio di crescita in cui si trova la pianta.
Le verdure verranno coltivate utilizzando solo un litro di acqua per chilogrammo di prodotto; le piante si trovano in vassoi di coltivazione con le loro radici che si estendono in vasche poco profonde di acqua ricca di sostanze nutritive.
E tutta quella luce LED? Viene dall’elettricità generata dal vento; quasi la metà dell’energia totale della Danimarca proviene dal vento e i creatori dell’azienda agricola hanno ritenuto che l’utilizzo di questa fonte di energia sostenibile fosse la scelta ottimale.
La tecnologia dell’azienda proviene da un’azienda di agricoltura verticale taiwanese chiamata YesHealth Group, che ha collaborato con l’azienda danese di tecnologia alimentare Nordic Harvest per questo progetto.
Come sottolinea il sito web di Nordic Harvest, i consumatori occidentali sono viziati. Ci siamo abituati ad acquistare e mangiare qualsiasi frutta e verdura desideriamo in qualsiasi periodo dell’anno. Mirtilli a febbraio? Certo! Arance a luglio? Perchè no! I prodotti fuori stagione ci costano un po’ di più nel nostro negozio di alimentari locale, e probabilmente arrivano in aereo o spediti da migliaia di chilometri di distanza.
Per portare questi alimenti freschi dal punto A al punto B, inutile dirlo, gli sprechi sono enormi. Dallo spreco di carburante alle emissioni, dal mantenere frutta o verdura fresca e priva di parassiti per il viaggio, all’uso di prodotti chimici per mantenerli freschi più a lungo, questo sistema mette a dura prova sia l’ambiente che gli alimenti stessi.
Certo, potrebbero non essere in grado di coltivare tutto ciò che si coltiva sotto il sole. Per ora le fattorie verticali sono per lo più limitate a verdure come lattuga, spinaci, cavoli, ecc.
Ma potranno coltivare la stessa quantità e qualità di raccolti tutto l’anno, e con loro ridefiniremo il significato di cibo a km zero. Se si svilupperanno abbastanza potranno contribuire perfino al rimboschimento di alcuni terreni oggi agricoli.
La fattoria verticale a Taastrup non solo coltiverà i prodotti locali, ma li farà crescere rapidamente. La struttura prevede di raccogliere i campi stratificati per 15 volte l’anno. Sarà una produzione totale di 1.000 tonnellate all’anno.
Questo tipo di metodo di crescita non è influenzato dal clima, quindi si può programmare e avere un vero e proprio calendario di raccolta.
L’impianto prevede di iniziare a produrre nel primo trimestre del 2021, e di diventare redditizio già il prossimo anno, raggiungendo la sua piena capacità di entro i primi 12 mesi.