Dopo il caso dellAntonveneta, dellUnipol, della Banca Popolare Italiana, di Fazio, di Consorte, di Gnutti, di Ricucci, di Fiorani, della difesa dellitalianità e di una vicenda in cui in galera non ci sono andati soltanto i politici. Dopo tutto questo siamo punto e capo con la difesa del sacro suolo della Patria. Da quanto risulta Caprotti, il proprietario dellEsselunga, vuole vendere alla multinazionale inglese Tesco. La Coop non è daccordo. La Coop sei tu, ma anche Fassino, Bersani e DAlema. E il forziere dei voti dei nuovi socialisti italiani: i Ds.
Esselunga ha comprato due pagine sul Corriere della Sera di oggi. Ci sono dichiarazioni interessanti degli ultimi anni. Alla faccia delle liberalizzazioni di Bersani.
Mi dicono che Caprotti voglia vendere, guai a perdere Esselunga, deve rimanere in mani italiane. Mi sono spiegato?
Cesare Geronzi
…io credo che il sistema amministrativo abbia anche delle leve in mano. Così come il governo…Di sicuro nessuno entra in un mercato a dispetto della sua classe dirigente, politica, economica
Pierluigi Bersani
…sono rimaste le Coop e cè ancora la Esselunga… il governo può metterle insieme… può fare una politica perchè stiano assieme…
Romano Prodi
Caprotti venda alla Tesco. Portiamo in Italia i prezzi al dettaglio presenti negli altri Paesi europei. Importiamo la concorrenza. Evitiamo le tradotte familiari il fine settimana in Francia e in Svizzera per comprare prodotti alla metà della metà.
Il governo si occupi dei prezzi e non della Esselunga. E anche del fatto che tutta la distribuzione on line (il futuro) è già nelle mani degli stranieri.
Ps: Lo stabilimento Fruttagel di Senigallia con circa 200 dipendenti chiude. La Coop, se vuole e può, intervenga.