di Emanuele Isonio – Un pacchetto didattico gratuito, concepito per informare, sensibilizzare e coinvolgere le nuove generazioni nella sfida probabilmente più grande del nostro tempo: fronteggiare con successo la crisi ambientale, avendo cura dei nostri ecosistemi ma al tempo stesso garantendo lo sviluppo dei territori. Il filo conduttore sarà costituito dai diversi ambiti riconducibili alla bioeconomia. Obiettivo: promuovere un modello economico e sociale basato sull’uso efficiente delle risorse rinnovabili e sulla trasformazione degli scarti in nuovi materiali da poter riutilizzare nel processo produttivo.
L’idea è stata sviluppata da APRE (Agenzia per la promozione della Ricerca Europea), Cluster Spring, Fondazione Raul Gardini, Re Soil Foundation e WWF Italia. Tutti soggetti che già in passato hanno sviluppato materiale didattico ed esperienze formative in ambito scolastico. In questo caso però, il “Pacchetto sulla Bioeconomia” è stato inserito dal Ministero dell’Istruzione tra il materiale didattico messo a disposizione all’interno delle offerte di “Rigenerazione Scuola“.
L’offerta formativa è finalizzata ad essere inserita all’interno delle ore curricolari di educazione civica ed è declinata in base ai diversi ordini scolastici: scuola dell’infanzia, scuola primaria, secondaria inferiore e superiore. I singoli moduli, collegati alle competenze di ciascuno dei soggetti promotori, approfondiranno argomenti legati al suolo e alla sua salvaguardia, allo sviluppo sostenibile e alla Blue Economy.
Ogni “pacchetto” prevede ore di didattica rivolta agli studenti ed è sviluppato per essere veicolato sia in presenza sia a distanza. L’iniziativa include poi specifici moduli di formazione dedicati ai docenti, che toccheranno argomenti quali il coinvolgimento degli studenti, la formazione, l’osservazione e la valutazione delle competenze trasmesse.
“Il cambiamento delle abitudini individuali, in un’ottica di ripensamento dei consumi, delle abitudini alimentari e dell’attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti, gioca un ruolo chiave nella tutela della biodiversità e degli ecosistemi” spiega Margherita Caggiano, responsabile Comunicazione di Re Soil Foundation. “Per questo riteniamo fondamentale formare i bambini e i giovani affinché divengano protagonisti consapevoli della transizione ecologica”.
Gli strumenti educativi utilizzati nelle ore di didattica sono i più vari, adattati alle esigenze delle diverse età degli studenti: laboratori pratici per far conoscere il ciclo di vita degli oggetti e altri indicatori di sostenibilità; giochi e attività in gruppo per riflettere sul proprio stile di vita e di consumo, valutando possibili alternative; attività di laboratorio legate all’analisi del suolo, per farne conoscere struttura, funzioni, problemi che lo minacciano; incontri con aziende virtuose per l’adozione di pratiche innovative legate alla salvaguardia del suolo.
Per i più piccoli – in particolare dai 5 anni in su – verranno utilizzate anche le favole scritte dall’imprenditore ed economista belga Gunter Pauli, teorico del concetto di blue economy. I racconti consentono infatti ai bambini di avvicinarsi e approfondire il tema della sostenibilità in un’ottica interdisciplinare, stimolando la conoscenza scientifica, l’intelligenza emotiva, l’espressività artistica e la comprensione di sistemi anche complessi. Attraverso le favole, i bambini scoprono come possono usare i fondi di caffè per coltivare i funghi, come trasformare la roccia in carta senza utilizzare acqua, o come produrre tessuti, energia e farmaci dalle alghe.
Il Piano “RiGenerazione Scuola” all’interno del quale è stato inserito il Pacchetto didattico sulla bioeconomia è lo strumento ideato dal Ministero dell’Istruzione per attuare gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. È pensato per accompagnare le scuole nella transizione ecologica e culturale e nell’attuazione dei percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile previsti dall’insegnamento dell’educazione civica.
“La scuola – spiegano dal Ministero dell’Istruzione – ha il compito di educare le studentesse e gli studenti ad abitare il mondo in modo nuovo e sostenibile e di renderli protagonisti del cambiamento. Con il termine “rigenerazione” superiamo il concetto di “resilienza”. Infatti, non si tratta più di adattarci o resistere ai cambiamenti climatici, ma è tempo di generare un nuovo modo di abitare che guardi “lontano” nel tempo e nello spazio. Il Piano mira a stringere un legame di lungo periodo fra le diverse generazioni per insegnare che lo sviluppo è sostenibile se risponde ai bisogni delle generazioni presenti, ma non compromette quelle future”.