“Facendo dei conti della serva se uno “guadagna” 100.000 euro all’anno, deve detrarre il 33% di Irpef, il 7% di tassa sui parassiti regionali però attenzione questo 7% circa non sarà su 100.000 ma magari su 200.000 euro, perché gli stipendi, gli interessi passivi ecc. non sono detraibili. Poi avrà l’Ici che su un capannone è di circa 2.000 euro, poi dovrà pagare Inail, Inps e il più grosso furto: la Camera di commercio, poi la Tarsu, se ha un passo carraio su una provinciale un altro migliaio di euro di tassa. La più grossa truffa è che ho guadagnato 100.000 euro, ma per lo Stato ne ho guadagnati 150.000 perché le spese automobilistiche sono detraibili all’80% e se io uso l’auto solo per lavoro la prendo nel culo, l’Ici non è detraibile. Se ho un prelievo fiscale del 68% (come dichiarato dalle associazioni commercianti), avendolo su un imponibile del 50% più alto risulta un 103% di tassazione. Non solo non guadagno niente, ma devo fare debiti per pagare le tasse. In una trasmissione televisiva hanno fatto una simulazione: se uno paga tutto il dovuto, entro sei mesi deve chiudere, quindi si è costretti a “limare” con i rischi annessi. E poi ci si domanda perché le ditte scappano dall’italia e rimangono solo mafia, politici (che è lo stesso), fancazzisti e disperati. Negli Usa pago al massimo un 20% di tasse, é finita li e non hanno addizionali sul bollo (anzi non esiste), su gas, luce ecc. In Russia la tassazione è il 15%, in Svizzera il 12% e se assumi 3 operai per 4 anni non paghi tasse, in Austria il 15% e non si sta parlando di paradisi fiscali ma di Paesi normali.” angelo m.
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