18

May
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > IO GRIDO
643 views 5 min 0 Comment

Intervista a Paul Beatty, autore de “Lo Schiavista”

beppegrillo.it - Gennaio 30, 2018

«Dubito seriamente che un mio ipotetico antenato a bordo di una nave negreria, nei rari momenti di ozio tra uno stupro e una razione di frustrate, im­merso fino alle ginocchia nelle proprie feci, giustificasse tutto questo pensando che, in ultima analisi, valeva la pena di tollerare generazioni di assassinii, dolori e sofferenze insopportabili, tormenti mentali e malattie dilaganti, perché un giorno il proprio bis-bis-bis-bisnipote avrebbe avuto il wi-fi, sia pure con un segnale molto lento e intermittente». Da “Lo Schiavista” di Paul Beatty, autore statunitense, vincitore del prestigioso Man Booker Prizer 2016.

di Beppe Grillo – Lo Schiavista (edito da Fazi Editore) è un libro folle, sarcastico, irriverente, così come l’autore, che ha risposto ad alcune mie domande.

Il tuo libro,”Lo schiavista”, ci fa ridere dalle risate e ci fa capire qualcosa di più sulla questione  razziale americana come pochi altri libri. Tutte le situazioni grottesche e paradossali ci mostrano che i pregiudizi razziali sono ancora saldamente radicati negli USA. Com’è la situazione negli Stati Uniti oggi, dopo Obama? Il razzismo è ancora presente in ogni strato della società americana?

Mentre il libro è ambientato in America, e ricontestualizza la storia americana, non è limitato all’America, non è un termometro che misura il clima razziale americano, ma vuole andare oltre e cerca di guardare più avanti. Non viaggio spesso e non conosco affondo il mondo, ma come ha detto Bob Dylan,”Non c’è bisogno di un meteorologo per sapere che vento soffia”.

È cambiato qualcosa con Donald Trump o è sempre lo stesso? Pensi che qualcosa cambierà?

E’ difficile rispondere a queste domande. Sicuramente qualcosa è cambiato. Qualcosa cambia ad ogni elezione, ma non so ancora dire se questo riguarda più la politica o la prassi. Lo Zeitgeist americano è diverso e in qualche modo uguale a prima. Più che altro è tornato, sembra che l’America sia tornata in qualche modo quella di qualche tempo fa.
Il mese scorso Obama ha detto:”Dobbiamo coltivare un terreno fertile per la democrazia, altrimenti le cose possono crollare rapidamente. Già abbiamo visto società dove questo è accaduto”. Per me Obama sta parlando di come la democrazia e i diritti civili siano fragili. Trump non è un fascista,  ma l’ex presidente ci sta forse suggerendo che potrebbe essere un precursore del fascismo. Posso parlare solo in veste di osservatore, ma si presume sempre che la democrazia e il capitalismo siano forze della natura, immutabili come la gravità e l’elettromagnetismo.  E, anche se odio dare credito a Trump, egli – come Obama e molti altri passati, presenti e futuri – si è reso conto che molte delle tante problematiche che ci affliggono non sono state risolte. Trump pensa di coltivare la democrazia eliminando tutte le piante che non gli piacciono con quelle a lui più congeniali. Obama, invece, ha continuato a suggerire che il modo migliore per costruire un mondo più democratico e prevenire il nazionalsocialismo sia quello di “informarsi e votare”. Quindi la vera domanda dovrebbe essere un’altra, del tipo: “È cambiato qualcosa su come l’America vede la democrazia”? Sono preoccupato per le persone che attualmente pensano che Trump sia uno scherzo passeggero. Queste persone pensano che i fini giustificano ogni mezzo, una mattina si sveglieranno improvvisamente e ci sarà un nuovo vento a soffiare, forse un vento che non gli piacerà.

Non trovi ironico essere considerato il primo americano a vincere il Man Booker Prize con un libro sul razzismo? 

Non è un libro sul razzismo o almeno non più. E’ un libro su Los Angeles, sull’intransigenza della memoria e sul nostro assurdo bisogno di credere nell’assoluto. Se dovessi riassumere la trama potrei sintetizzarla in: un ragazzo (nero) incontra una ragazza (il sogno americano), la perde, la rimpiange e continua ad inseguirla ancora perché ha bisogno di essere punito.

Sul mio blog, pongo sempre ai miei ospiti una domanda sul futuro: come lo immagini tu?

Non lo immagino mai, ma nonostante tutti i miei sforzi per evitarlo, finisco per non fare altro.

https://fazieditore.it/catalogo-libri/lo-schiavista/

Tag: america, donald trump, fazi editore, featured, lo schiavista, man booker prize, obama, paul betty, the sellout

PREVIOUS

Le assicurazioni alleviano la paura?

NEXT

Schiavi energetici
Related Post
Ottobre 17, 2023
Le Olimpiadi in-sostenibili
Novembre 19, 2018
Gli Shoppinati
Agosto 22, 2019
I traditori dei benefattori
Luglio 25, 2021
La Settimana del Blog #172
Comments are closed.

TERRA FUTURA

Il Blog di Beppe Grillo
Integratori…per l’immortalità
Il Blog di Beppe Grillo
Musk e il Reddito Universale Elevato
Il Blog di Beppe Grillo
Cina: quando il controllo sociale riscrive la famiglia
Il Blog di Beppe Grillo
La plastica che si dissolve in mare e fertilizza il terreno
Il Blog di Beppe Grillo
La rivoluzione dei robot quadrupedi
Il Blog di Beppe Grillo
Hawaii tassa i turisti per salvare il pianeta
Il Blog di Beppe Grillo
Envie, l’impresa sociale che ripara il futuro
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2025 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com