di Marco Bella
Il greenwashing “è una pratica ingannevole in cui le aziende comunicano in modo falso o fuorviante il loro impegno per l’ambiente.” Un esempio eclatante? L’impianto S-P-E-R-I-M-E-N-T-A-L-E di cattura della CO2 dell’inceneritore di Roma.
A Roma Gualtieri ha deciso di costruire un termocoso anziché mettere in atto le strategie indicate dell’Unione Europea, cioè Ridurre, Riusare e Riciclare i rifiuti, che il trasformerà in ceneri (140.000 tonnellate) ed emissioni di CO2, 600.000 tonnellate, più altre sostanze (ossidi di azoto). Non c’è il cambiamento climatico ma anche una questione di soldi. Probabilmente, la CO2 di origine fossile emessa dai termocosi sarà tassata (c’è una consultazione in atto nella UE) all’interno dell’ETS (Emission Trading System) con costo stimabile di un centinaio di euro a tonnellata.
Che cosa ha raccontato quindi l’attuale sindaco di Roma Gualtieri? Secondo questo articolo, che “…[l’impianto di incenerimento con il sistema di cattura dell’anidride carbonica]… ci consentirà non solo di abbattere la CO2, ma addirittura di avere emissioni negative”.
Pare che presso il comune di Roma alla favoletta della cattura della CO2 ci credessero veramente. L’assessora Alfonsi avrebbe parlato addirittura di un impianto “in grado di catturare il 60% delle emissioni di CO2 prodotte”.
Qual è la realtà? Vedendo il progetto, si scopre che nel caso l’impianto di cattura della CO2 funzionasse ogni giorno 24 ore su 24, preverrebbe appena 400 tonnellate di anidride carbonica in un anno, cioè un insignificante 0.1% rispetto al totale.
In linea di principio studiare come catturare le emissioni di CO2 (anche se sarebbe meglio ridurle) non è sbagliato. Tuttavia, quanto proposto per il termocoso di Roma (cattura tramite ammine) rappresenta una soluzione già testata e che ha già mostrato limiti evidenti. Questa non è una “sperimentazione” ma solo una inutile e costosa (ben sei milioni di euro) spennellata di greenwashing.
La propaganda politica del greenwashing non può essere a carico dei cittadini. Perciò, abbiamo presentato un esposto dalla Corte dei Conti, firmato, oltre che da me, da Virginia Raggi, dalla consigliera del IX municipio di Roma Carla Canale e dall’eurodeputato Dario Tamburrano, per tentare di fermare questo scempio.
Da parte di Gualtieri e della sua giunta non c’è alcuna volontà di confronto, come dimostra la pubblicazione della documentazione del PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale) a cavallo di Ferragosto, l’8 agosto, con scadenza il 29 agosto per le osservazioni.
Loro non si fermeranno davanti a niente, pur di proseguire in questo scellerato progetto. Noi nemmeno.
L’AUTORE
Marco Bella – Già deputato, ricercatore in Chimica Organica. Dal 2005 svolge le sue ricerche presso Sapienza Università di Roma, dal 2015 come Professore Associato.





