In Italia c’è una delle informazioni peggiori del mondo occidentale e non solo. Quest’anno per Reporter senza frontiere la stampa italiana è scesa al 77esimo posto, 4 posizioni in meno rispetto all’anno scorso, superata dal Burkina Faso. I giornalisti in maggiore difficoltà sono quelli che parlano di corruzione e crimine organizzato: non è un caso che di Trivellopoli, nonostante coinvolga esponenti del governo e del Pd, si stia parlando pochissimo quando per l’enormità dello scandalo dovrebbe essere tutti i giorni in prima pagina e nei telegiornali. Siate curiosi, non credete alla propaganda del regime renzinverdiniano ed informatevi in Rete.
“L’Italia è al 77esimo posto (scivola di 4 posizioni), fanalino di coda dell’Ue (che è comunque l’area in cui c’è maggiore tutela dei giornalisti), seguita solo da Cipro, Grecia e Bulgaria.
I giornalisti in maggiore difficoltà in Italia sono quelli che fanno inchieste su corruzione e crimine organizzato. L’Europa rimane l’area in cui i media sono più liberi, anche se Rsf nota un indebolimento del suo modello. L’Africa si colloca dietro l’Europa e supera l’America, piagata dalla “violenza crescente contro i giornalisti in America latina“, mentre l’Asia continua ad essere il continente peggio valutato.
Dei 180 Paesi valutati, la Finlandia continua ad essere quello in cui le condizioni di lavoro per i giornalisti sono migliori (è in cima alla classifica accade dal 2010) seguita da l’Olanda, che guadagna due posti, e la Norvegia, che ha perso la seconda posizione. Russia, Turchia ed Egitto sono rispettivamente al 148esimo, 151esimo e al 159esimo posto. Fanalini di coda Turkmenistan (178esimo), la Corea del Nord (179esima) e l’Eritrea (180esimo).
Per quanto riguarda l’Italia, il rapporto di Rsf cita esplicitamente le conseguenze giudiziarie per i giornalisti che hanno rivelato informazioni riservate del Vaticano. “In Vaticano, e’ la giustizia che se la prende con la stampa nel contesto dello scandalo Vatileaks e Vatileaks2. E due giornalisti rischiano 8 anni di carcere per aver pubblicato i loro libri che rivelano gli sperperi finanziari della Santa Sede“. “Tutti gli indicatori della classificano mostrano un deterioramento. Molte autorita’ pubbliche lavorano per recuperare il controllo dei loro Paesi e temono che il dibattito pubblico sia troppo aperto“, ha commentato Christophe Deloire, segretario generale di RSF.” da Affari Italiani