“Il premier sa di essere quasi il più odiato tra gli italiani e per cercare di non far crollare definitivamente la sua popolarità, ha pensato bene di regalare 120 milioni di euro agli editori. Tra questi anche Carlo De Benedetti presidente del Gruppo Editoriale L’Espresso nonché tessera numero 1 del PD. Cioè, se non è chiaro, con 9 milioni di italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà, il premier del Pd,di quello che dovrebbe essere un partito di sinistra, cosa fa? Regala 120 milioni a chi dovrebbe disorientare gli italiani per far sembrare buono colui che sta rovinando il nostro paese.
Adesso capite perché i giornali fanno disinformazione? Condividete, tutti devono sapere!
VIDEO Petra Reski spiega perché linformazione italiana è contro il MoVimento 5 Stelle
– Scena uno. Aprile 2014:
Matteo Renzi, nella sala stampa di Palazzo Chigi, annuncia il decreto sugli 80 euro di bonus Irpef e i relativi tagli di spesa per finanziarlo: una slide dice che i bandi di gara dal 2015 sarebbero stati pubblicizzati solo online e non più con (lobbligatoria) pubblicità legale sui giornali di carta e così lo Stato risparmierà 120 milioni di euro lanno.
– Scena due. Giugno 2014:
Arriva lemendamento con cui tutto viene rinviato al 1° gennaio 2016.
– Scena tre. Giugno 2015:
Un emendamentino firmato dai relatori in Senato (uno del Pd e uno di Forza Italia) al nuovo codice degli appalti cerca di cancellare lobbligo di pubblicizzare i bandi di gara solo online: prima viene approvato, poi e siamo a ottobre 2015 bocciato. Insomma, gli editori stanno per perdere una torta che nel 2014 gli ha fruttato 120 milioni.
– Scena quattro. 30 dicembre 2015:
In Gazzetta Ufficiale arriva il solito decreto Milleproroghe. Tra le altre mille cè anche la proroga per il passaggio della pubblicità legale online: gli editori, per tutto il 2016, continueranno a incassare.“
Giuseppe L’Abbate, portavoce M5S Camera