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Per andare al gabinetto da bambini si alzava la mano. La maestra ci lasciava andare oppure ci chiedeva di aspettare e allora si passava il tempo prima della campanella a incrociare le gambe, prima a destra, poi a sinistra. L’imprinting dell’italiano è nato sui banchi di scuola. Chiede e aspetta tutta la vita. A differenza della maestra, i funzionari pubblici non amano prendere decisioni che potrebbero comprometterli. La burocrazia è la loro arma di difesa, la via di fuga dalla responsabilità. Andare al cesso è molto più complicato.
La via crucis dei cittadini nasce da qui, dal paraculismo di chi deve dare una risposta. Vale a qualunque livello. Provate a entrare in un edificio pubblico accessoriato di guardia, se non chiedete nulla e accelerate il passo entrerete senza problemi, se la interpellate le darete un dispiacere, non potrà esimersi dal chiedervi i documenti, fotocopiarli, telefonare all’interno (di solito occupato) e ve la farà pagare per avergli interrotto la lettura della Gazzetta dello Sport. Se fate domanda per un cancello all’ingresso della vostra abitazione entrerete in un circuito infernale, con uno scaricabarile tra Provincia, Comune e Regione, perderete parte della vostra vita tra un ufficio e l’altro, potrete anche impazzire e minacciare di buttare l’impiegato dalla finestra, in quel caso la pratica subirà un’improvvisa accelerazione.
Il funzionario vive in uno stato contemplativo, in un silenzio assenso perenne. Se riceve una richiesta scritta, la protocolla e la dimentica. Risponde se è costretto da un’altra funzione pubblica che potrebbe accusarlo per motivi di opportunità. Se il fiume vicino a casa è una cloaca e non riuscite a dormire per il tanfo, scrivete al Comune, all’ASL e fate una denuncia alla Procura della Repubblica. Qualcuno, vedrete, si farà vivo. Rimane il dubbio sul perché il cittadino debba occuparsi della distruzione dell’ambiente quando qualunque funzionario, pagato per farlo, lo può notare. L’occhio del funzionario è come quello del camaleonte, ruota, ma per evitare di vedere di fronte a sé. Una firma è per sempre e per non correre alcun rischio pretende un numero di documenti tale da far stramazzare un toro. Spesso sono gli stessi documenti già consegnati per pratiche precedenti.
Solo una grande determinazione e una volontà fuori dall’ordinario consentono di riuscire a portare a termine una richiesta. Chi ha provato a ottenere un rimborso fiscale o ad allacciarsi alla fognatura pubblica è talvolta uscito di senno. Gli anni passano, la tua richiesta rimane senza risposta e se ti distrai un attimo cambiano la legge, le norme, il funzionario che iniziava a temerti e devi ricominciare tutto da capo. Qualcuno non ce la fa ed entra in clandestinità con la certezza del condono, dell’indulto, della prescrizione. Al cesso la sensazione di attesa dipende da che parte ti trovi quando scappa, fuori dalla porta sembra lunghissima e dentro c’è sempre un funzionario seduto sul water.
Buon Ferragosto!