Immagine modificata da “The Disneyland Memorial Orgy poster“
Nel bosco italiano, sotto una teca di cristallo, giacciono in un sonno che sembra eterno i belli addormentati, vittime dei quintali di mele marce divorate negli anni passati. Li circondano da sempre allegri animaletti. Gli scoiattolini della P2, così abili nel non farsi mai prendere, gli uccelli verdini della P3, i lupi ciellini, le volpi mafiose, le martore ‘ndranghestiste, le donnole camorriste e in cielo, in grandi cerchi, allegri avvoltoi in cerca di carogne e di tangenti. I belli addormentati sognano, le loro ciglia sbattono lentamente all’apparire di una Nuova Destra eterea, incorrotta e ispirata dalle anime nobili del passato, da Cavour a De Gasperi. La cui visione produce ai sognanti, ai Bocchino, ai Granata, ai Fini polluzioni notturne, coiti politici di raro piacere. Il sonno in cui sono sprofondati dura da quasi due decenni. Rare volte, per non dire rarissime, vi è stato un accenno di risveglio per le leggi ad personam, gli scandali, le corruzioni, le condanne a Previti, a Dell’Utri. I processi Mills e Mondadori li hanno però scossi, a tal punto da mutare loro posizione nel lettone di Papi. Si sono girati da una parte all’altra, quasi di novanta gradi. In attesa del principe azzurro che mai li bacerà, ma che ha praticato su di loro ogni posizione del Kamasutra, il loro letargo sta per finire. L’odore di bruciato del bosco in fiamme è come una pozione magica. Li trasforma da biancanevi consapevoli e consenzienti in statisti illuminati sulla via del prossimo Governo. Il nano al bordo della teca si svela per quello che è. Un lascivo individuo che li ha sdoganati, cooptati, promossi a biancanevi di Stato con l’inganno. Il nano, come la mamma, non ha detto loro mai niente. Per questo gli hanno creduto. Hanno ceduto, taciuto e incassato ogni incarico. Il cielo ora è blu, il nano un ex amante diventato ingombrante da dimenticare. Un rossore da adolescenti imporpora le gote dei biancanevi ora che accusano coloro con i quali hanno condiviso il giaciglio. I nuovi pretendenti non mancano. Le loro grazie sono ancora intatte. Li aspetta un’orgia di democrazia con tutto l’arco parlamentare. Ai biancanevi si perdona tutto. E una questione di amore puro. L’amore per l’ammucchiata e per le poltrone.