L’Agenzia spaziale europea (ESA) chiederà ai suoi Stati membri di finanziare un programma per l’energia solare spaziale entro la fine dell’anno.
Il programma “Solaris” esplorerebbe il potenziale della generazione di energia solare basata su pannelli solari nello spazio (SBSP) per fornire energia pulita e contribuire alla decarbonizzazione collaborando con l’industria europea per valutare la fattibilità tecnica, i vantaggi, le opzioni di implementazione, le opportunità commerciali e i rischi della tecnologia emergente.
Il progetto prevede la raccolta di energia solare con enormi pannelli solari in orbita geostazionaria, un’orbita all’altitudine di 36.000 chilometri in cui i satelliti appaiono sospesi sopra un punto fisso sulla Terra. Ogni satellite-pannello solare avrebbe una superficie di circa 15 km quadrati. Le centrali solari spaziali genererebbero energia in modo più efficiente rispetto agli impianti terrestri: secondo gli studi commissionati dall’Esa, a differenza di quanto avviene sulla Terra, dove tra il 55% e il 60% dell’energia solare in entrata si perde durante l’attraversamento dell’atmosfera, nello spazio non ci sarebbe questo problema. Per quanto riguarda invece il problema spinoso del trasporto sulla Terra dell’energia raccolta nello spazio l’Esa vuole puntare su un sistema wireless che finora è stato testato su distanze più brevi rispetto a quelle previste da Solaris e la cui costruzione richiederebbe almeno 20 anni.
A questo link il video di presentazione del progetto
L’ESA descrive il programma Solaris come una risposta all’attuale crisi del cambiamento climatico sulla Terra e una potenziale fonte di energia pulita, conveniente, continua, abbondante e sicura. Entro il 2025 verrà presa una decisione sull’andare avanti con un programma di sviluppo SBSP europeo, ha affermato l’agenzia in una nota(si apre in una nuova scheda).
“L’energia solare spaziale sarebbe un passo importante verso la neutralità del carbonio e l’indipendenza energetica per l’Europa”, ha twittato il direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher(si apre in una nuova scheda) il 16 agosto. “Due recenti studi indipendenti raccomandano vivamente di investire per far avanzare le tecnologie SBSP necessarie per affrontare la nostra crescente crisi energetica”.
Sono stati completati i due studi costi/benefici sull'”Energia solare basata sullo spazio (SBSP) per il fabbisogno energetico terrestre”.(si apre in una nuova scheda) all’inizio di questo mese. “Abbiamo già gli elementi costitutivi principali, ma vorrei essere chiaro: affinché il progetto abbia successo, sono ancora necessari molto sviluppo tecnologico e finanziamenti”, ha scritto Aschbacher.
La proposta di Solaris sarà presentata a novembre, ma non si sa quanti finanziamenti si stiano cercando. L’obiettivo finale di SBSP sarebbe aiutare la transizione dell’Europa verso un mondo a zero emissioni di carbonio entro il 2050.