01

Dec
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > IO GRIDO
690 views 4 min 0 Comment

E’ arrivato il momento di aggregare i grandi poli strategici nazionali

beppegrillo.it - Aprile 12, 2022

de l’Elevato e il suo aggregatore – L’ultimo Rapporto ISTAT (2020) “Le partecipate pubbliche in Italia” segnala 6.085 società partecipate pubbliche, operanti nel settore dell’industria e dei servizi, con un totale di ‪887.059‬ addetti ed una dimensione media di 146 addetti, valore che sale a 406 per le società per azioni. Le partecipate locali sono 4.240 e impiegano ‪415.243‬ addetti. Le imprese a controllo pubblico sono 3.585, con un totale di ‪587.890‬ addetti e una dimensione media di 164 addetti.

In un Rapporto del 31 gennaio 2022, la Camera dei Deputati riporta che – secondo gli ultimi risultati economici confrontabili, risalenti al 2015! – il 61% di tali società risulta avere chiuso il bilancio in utile, con un risultato di esercizio pari a circa 1 miliardo di euro. Le società in perdita, allo stesso anno, sono il 34% del totale e le loro perdite complessive si attestano a 1,1 miliardi euro. Tutto questo dà pienamente l’idea di un sistema con un ristretto numero di imprese di eccellenza, cui fanno purtroppo da contraltare moltissime realtà disfuzionali.

Leonardo e Fincantieri, ad esempio, nel settore militare e delle grandi commesse della cantieristica; SNAM e Terna, nell’ambito dei vettori di trasporto dell’energia; ENI ed ENEL, nella produzione di energia e nell’erogazione di servizi a cittadini ed imprese. Aziende importanti, con una grande esperienza alle spalle, che potrebbero in alcuni casi integrarsi a valle anche con realtà, come le multi-utilities, detenute da amministrazioni regionali e comunali.

Una integrazione verticale e orizzontale che, se pianificata con intelligenza e tempestività, porterebbe a superare il nanismo italiano e concentrare gli investimenti strategici, industriali e di ricerca, in settori che richiedono da subito nuovi e più importanti capitali ed una maggiore capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini.

Aree in cui cresce la necessità di contare di più rispetto alle controparti estere – spesso Governi e mercati in cui le dimensioni sono essenziali per competere – o alle multinazionali, e dove giocatori realmente globali possono favorire l’internazionalizzazione di intere filiere di piccolo e medie imprese italiane, anche semplicemente attraverso la sub-fornitura.

Aziende che potranno decidere così di rafforzarsi a livello globale incorporando concorrenti esteri, come per anni è accaduto, a parti invertite, in Italia.

Certo, nel dar vita a poli di eccellenza che integrino verticalmente partecipazioni detenute da Stato, Regioni e Comuni, diminueremo anche poltrone e sprechi, ridurremo il peso abnorme della politica e renderemo più efficienti, oltre che controllabili, bilanci e operazioni, diminuendo così il rischio di infiltrazione criminale, di spionaggio e di corruzione. Gli effetti positivi, poi, non mancheranno sia in fase di acquisizione delle materie prime, che nelle eventuali gare per la concessione di servizi o per la fornitura di beni, che infine nel posizionamento di queste aziende nei confronti dei consumatori finali o nel mercato dei beni intermedi.

Attraverso la creazione di questi poli strategici nazionali, potremmo contribuire a ridisegnare il ruolo del nostro Paese a livello globale, in un momento in cui assistiamo ad una vera e propria ridefinzione dell’ordine internazionale.

Aggregare i grandi poli strategici nazionali, partendo dalle participate di Stato, darà un decisivo contributo a rendere il sistema produttivo italiano nuovamente leader sulla scena globale.

E’ arrivato il momento di pensarci. Seriamente, tempestivamente.

PREVIOUS

Ekecheiría!

NEXT

Non chiamatele case di riposo
Related Post
Marzo 7, 2023
Ecco La Misura di Esclusione Attiva (MEA)
Ottobre 17, 2019
Se togliessimo il diritto di voto agli anziani?
Gennaio 29, 2018
Le assicurazioni alleviano la paura?
Gennaio 28, 2020
!!Comunicazione Tour Terrapiattista!!
Comments are closed.

TERRA FUTURA

Il Blog di Beppe Grillo
Adolescenti agganciati ai social: le accuse contro i Big delle piattaforme
Il Blog di Beppe Grillo
Tumore alla prostata, il Regno Unito dice no allo screening di massa
Il Blog di Beppe Grillo
12345 e il cervello urbano: come la Cina sta digitalizzando la vita in città
Il Blog di Beppe Grillo
L’impatto ambientale dell’IA
Il Blog di Beppe Grillo
Internet Society Italia Festeggia 25 anni con una giornata di eventi a Novara
Il Blog di Beppe Grillo
Niente giustifica la caccia: firma la petizione!
Il Blog di Beppe Grillo
Isole Marshall: il primo Stato al mondo con un reddito di base universale!
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2025 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com