“Vi ricordate le operazioni di LTRO del 2011 dove le banche hanno ricevuto 1.000 miliardi dalla BCE a tassi vicini allo 1% e con i quali hanno comperato titoli di stato facendo utili a palate con i BTP al 6/7% di rendimento senza rischiare nulla? Bene, la BCE durante l’estate, dopo quasi 6 anni di crisi, disoccupazione record ed inflazione quasi piatta, si è resa conto della necessità di erogare denaro all’economia reale. Draghi ha quindi annunciato il lancio delle TLTRO.. quella T in più sta per Targeted, cioè destinate a finanziare qualcosa in particolare: l’economia reale.
Il 3 Luglio la BCE ha annunciato in maniera trionfale le nuove operazioni definendone la quantità, circa 1.000 miliardi, e le modalità di erogazione. Draghi con vigore e sicurezza dichiarava: le banche private che riceveranno questi soldi saranno obbligate a prestarli all’economia reale. Mentre tutti osannavano le nuove operazioni e il presidente della BCE, i nostri portavoce studiavano attentamente il documento tecnico di attuazione, scoprendo purtroppo che al suo interno non era previsto nessun obbligo concreto di prestito da parte delle banche verso l’economia reale.
Le banche private avranno quindi la possibilità di ottenere finanziamenti a lungo termine ad un tasso dello 0,15% annuo e per minimo due anni, e con questi soldi potranno fare quello che vogliono: speculare sui titoli di stato, sui derivati, sul mercato azionario, ecc. Nelle varie audizioni di Draghi al Parlamento europeo i nostri portavoce gli hanno chiesto più volte di chiarire ai cittadini la faccenda, ma a voce il presidente ha sempre cercato di sviare il discorso, dicendo l’ultima volta “io faccio l’interesse dei cittadini e non degli amici della City e Wall Street“. Stanchi di questo atteggiamento, i nostri ragazzi in parlamento hanno fatto un’interrogazione diretta alla BCE con obbligo di risposta scritta, per smascherare l’inganno. La risposta è arrivata. Il presidente Mario Draghi, incalzato, non ha potuto girare intorno alle domande e ha ammesso che le banche potrebbero comperare titoli di stato con questi soldi e che non esistono di fatto obblighi concreti di destinazione. Alcuni media hanno ripreso la notizia, omettendo tuttavia di citare il fatto che fosse grazie al M5S che la verità era venuta a galla.
Chiederemo ora a Draghi se ritiene giusto continuare a prestare soldi a tassi dello 0,15% alle banche private per ingrassare le tasche dei top manager e dei loro azionisti mentre cittadini e imprese in difficoltà devono morire, affidarsi agli strozzini o, quando sono fortunati, pagare tassi di interesse molto più alti. Avrà il coraggio di dirci la verità? Alla prossima puntata.” I portavoce M5S al parlamento europeo
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