“Il Premier Matteo Renzi è stato inchiodato. Come? Attraverso una lettera. Il 5 agosto scorso, due mesi prima dell’esondazione del torrente Bisagno, i legali rappresentanti delle aziende che avrebbero dovuto mettere in sicurezza il corso d’acqua, scrivevano le parole che seguono, affinché venissero sbloccati i cantieri e potessero finalmente iniziare i lavori: “…con l’avvicinarsi della nuova stagione appare fondamentale partire subito con la realizzazione dell’opera in questione, atteso che rimandare e temporeggiare ancora (oltre a tutto il tempo già perso finora, senza nessun giuridico motivo) espone la collettività al concreto rischio di veder riaccadere la tragedia del novembre del 2011“. A questa lettera Renzi non ha mai risposto, così anche questa volta si deve fare i conti coi morti. E come se non bastasse, siamo costretti ad assistere al solito nauseante rimpallo delle responsabilità da parte degli amministratori locali di centrosinistra, che governano la Liguria da 40 anni e che naturalmente sono gli unici colpevoli, i quali però hanno il coraggio di far ricadere la loro mala gestione del territorio sulla lentezza della burocrazia, oppure sul TAR che avrebbe sospeso i lavori (Renzi dixit), quando invece il Tribunale Amministrativo regionale non ha mai applicato la sospensiva.
Mentono sapendo di mentire. E in più è in via di approvazione il decreto Sblocca Italia, altro incentivo a un’ulteriore selvaggia cementificazione… Sembra davvero incredibile, ma in tv si parla solo della contestazione a Grillo e ai parlamentari del M5S (gli unici che si sono fisicamente messi a disposizione della popolazione accettando anche le critiche delle centinaia di persone disperate). Che ne pensate di questa lettera? L’abbiamo chiesto ai cittadini e abbiamo raccolto le loro risposte in .”
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