In tutta l’Asia e l’Africa si stanno costruendo nuove città, mentre i mercati emergenti entrano sulla scena globale e sfidano i paradigmi di come funziona il mondo. Oltre 40 paesi stanno attualmente costruendo centinaia di nuove città che sono tentativi di voler ridefinire ciò che intere nazioni sono e il ruolo che svolgono nell’economia globale del futuro.
Il sito web “Forbes” ha pubblicato un report su 5 nuove città che stanno nascendo e che avranno un notevole impatto, nel bene e nel male, sul futuro che verrà.
Vediamole insieme:
Forest City (Malesia)
Con 100 miliardi di dollari di finanziamenti, Forest City è stata progettata per essere la risposta della Malesia a Singapore.
E’ idealizzata come una “città del futuro” un’eco-città quattro volte più grande di Central Park a New York, dove gli edifici saranno coperti di vegetazione e dove non circoleranno auto, in superfice. Gli edifici attualmente in costruzione saranno per 700.000 persone, e prevedono abitazioni, uffici, centri commerciali e alberghi, che stanno nascendo da terreni che sono stati recuperati dal mare.
Proprio così, Forest City è costruita su quattro isole artificiali che sporgono dalla punta della Malesia peninsulare e fiancheggiano l’angolo nord-occidentale di Singapore, che si trova a soli due chilometri di distanza.
Il progetto, che dovrebbe essere completato nel 2035, è concepito come un nuovo motore economico in grado di competere con Singapore e creare 220.000 posti di lavoro.
Xiong’an New District (Cina)
Xiong’an potrebbe diventare “il terzo motore economico della Cina”. Creata da zero lo scorso aprile, la nuova zona di sviluppo si trova a 100 chilometri da Pechino, dovrebbe coprire un’area di 100 chilometri quadrati e poi crescere gradualmente fino a diventare un colosso di 2000 chilometri quadrati. La sua posizione è stata scelta per formare un triangolo equilatero quasi perfetto con Pechino e Tianjin, ma è abbastanza lontana da entrambi per inibire il pendolarismo. Lo scopo della nuova città è quello di essere tutto ciò che Pechino non vuole essere, e permetterà quindi a Pechino di rafforzare il suo scopo principale, ovvero essere il centro amministrativo nazionale. Xiong’an vuole diventare un nuovo hub per la “sperimentazione” economica del marchi cinesi, dove si sperimentano politiche e sistemi di libero mercato in un ambiente quasi da laboratorio, facilmente controllabile e adattabile. Il luogo è destinato a diventare un centro per la ricerca, l’istruzione e lo sviluppo di alta tecnologia.
Nurkent (Kazakistan)
Nelle profondità della steppa eurasiatica vi è una zona di sviluppo economico a due regioni, che cambierà la nostra visione del potenziale economico dell’entroterra eurasiatico.
Nurkent è una nuova città costruita appositamente per il settore dei trasporti e per progetti industriali nella regione di Khorgos. Entro il 2035, diventerà un centro economico e culturale in grado di ospitare 100.000 persone. Si tratta di un progetto guidato personalmente dal presidente kazako Nursultan Nazarbayev, che è parte integrante del nuovo piano economico della “Strada Luminosa”, che prevede investimenti per 9 miliardi di dollari. Il piano mira a diversificare l’economia del Kazakistan attraverso l’industria dei trasporti.
Colombo Port City (Sri Lanka)
Colombo Port City è destinata a trasformare il litorale della capitale dello Sri Lanka.
La città si trova nel cuore dell’Oceano Indiano, vicino alla tratta di navigazione più trafficata del mondo, proprio alla giunzione tra Asia orientale, Medio Oriente e Africa. Un gran numero di nuovi porti cinesi sono stati costruiti lungo la Via della Seta Marittima dall’Asia all’Europa – conosciuta anche come la “linea di vita” della Cina per i fornitori di energia in Medio Oriente.
Una volta completata nel 2041, la città portuale di Colombo dovrebbe diventare una giurisdizione non permanente e avrà le proprie leggi di investimento e politiche speciali. Commercianti da tutto il mondo si incontreranno qui per fare affari. Si prevede di costruire un circuito di “Formula 1”, un gran numero di hotel di lusso, centri commerciali di fascia alta, uffici e tutto ciò di cui il distretto finanziario ha bisogno per competere con Singapore a est, e Dubai a ovest.
Duqm (Oman)
L’Oman è un altro paese che cerca di diversificare la propria economia e di sbarazzarsi di un’economia dipendente dalle risorse. Sta scommettendo in modo aggressivo sui suoi settori emergenti dei trasporti e della produzione. A causa di una grande quantità di investimenti da parte di aziende cinesi, Duqm può effettivamente essere chiamata il China-Oman Industrial Park. Diventerà una nuova zona di sviluppo urbano con un investimento di 10,7 miliardi di dollari. La sua costruzione è affidata a un consorzio di imprese private cinesi, originarie della regione autonoma di Ningxia Hui, in gran parte popolata da musulmani cinesi. Queste aziende stanno fornendo il denaro, il know-how, per trasformare una distesa di deserto nella prossima città del boom della regione.
Lo sviluppo di 11 chilometri quadrati mira a trasformare un porto sottoutilizzato in un progetto su vasta scala che comprende una raffineria di petrolio e un impianto di metanolo. Un impianto di produzione di attrezzature a energia solare, fabbriche di automobili e strutture di vendita di materiali da costruzione, nonché alloggi per 25.000 persone e scuole, strutture mediche, edifici per uffici e centri di intrattenimento.