di Marco Bella
Ad Agosto 2025, in California, la quarta economia del mondo, oltre 40 GWh di batterie su scala di rete permettono di usare l’energia solare prodotta di giorno anche durante buona parte della notte. Rispetto a soli quattro anni prima (Agosto 2021), quando le batterie erano assenti, l’energia elettrica prodotta da fotovoltaico si è raddoppiata. Il nucleare è sempre più marginale, e con l’avvento del fotovoltaico e batterie sta diventando sempre più inutile. Una follia tecnologica anche solo pensare di reintrodurlo in Italia. Il concetto di carico di base sta per andare in soffitta per sempre. Guardate il grafico.
Questo grafico va diffuso ovunque. Rappresenta la produzione di energia elettrica della California (dati dal sito https://engaging-data.com/), la quarta economia al mondo (Dopo, USA, Cina e Germania), il primo di agosto 2025. Sull’asse verticale ci sono i Gigawatt prodotti da ciascuna fonte. Sull’asse orizzontale ci sono le ore del giorno. La linea a puntini neri rappresenta il fabbisogno.
In giallo c’è la produzione del fotovoltaico, 228 GWh, circa il 34% del totale. Dalle 10 alle 15 fornisce talmente tanta energia che sarebbe sufficiente da sola per le necessità dell’intero stato.
Lo so già che cosa state per dire, perché lo avete letto da qualche parte sui social della propaganda nucleofossile. “Eeeehhh ma il fotovoltaicoh non produce di notteh”. Ancora no, tuttavia dovete guardare l’area in viola: quella è l’energia prima immagazzinata (1) e poi rilasciata (2) dalle batterie a livello di rete. La mattina si caricano le batterie, che rilasciano energia fino a mezzanotte. Al momento, la capacità delle batterie è sui 40 GWh.
Questa grande produzione di fotovoltaico però permette anche di usare in modo più efficace l’idroelettrico, evidenziato in blu (71 GWh totali, circa 11% del totale). Infatti, si riduce la produzione durante il giorno, quando il fotovoltaico produce al massimo, lasciando l’acqua nelle dighe, e si può così aumentare la produzione di notte. In rosso ci sono gli import e gli export di energia verso altri stati: la California e anche l’Italia non sono isole in mezzo al mare: possono scambiare energia quando serve. La California produce anche energia con l’eolico (in arancione, 67 GWh, 10% circa del totale). Notare che la produzione di energia da vento è maggiore proprio di notte. Infatti, fotovoltaico ed eolico sono abbastanza complementari. C’è anche un 4% (27 GWh, in verde) che proviene da altre fonti rinnovabili e che è costante durante il giorno.
Ci sono però ancora le fonti non rinnovabili. La produzione di energia dalle fonti fossili (gas e carbone, in nero) è di 162 GWh, il 25% del totale. C’è anche un residuo di nucleare (in grigio), pari a 54 GWh, circa l’8% del totale. È da notare che la produzione da nucleare non cambia durante le ore del giorno: rimane sempre marginale. È così perché i costi principali delle centrali nucleari sono concentrati all’inizio, nella fase di costruzione, e dal punto di vista economico una volta avviate si è costretti a tenerle sempre accese al massimo per rientrare degli investimenti. In un sistema elettrico moderno il nucleare è essenzialmente una palla al piede, perché ti costringe per motivi economici a usarlo se già lo hai. Ma se per fortuna non lo hai ancora come in Italia, nei venti anni che servono prima di accendere una lampadina da nucleare, puoi garantire il baseload (carico di base) anche di notte con batterie, accumuli nei bacini e scambi di energia con gli altri paesi. In realtà, con l’avvento del fotovoltaico, è oramai il concetto stesso di carico di base a essere non solo superato, ma “funzionalmente estinto”.
Mi direte: ma facile produrre tanto ad agosto! Che succede ai primi di gennaio, quando le giornate sono corte. Ecco qui il grafico. Il fotovoltaico produce di meno (102 GWh), ma comunque il doppio rispetto al nucleare. E riesce anche a carica le batterie.
Mi direte anche: “però 25% da fossile è ancora tanto!” È un’osservazione giusta. Guardiamo però che cosa succedeva il primo agosto 2021, solo quattro anni fa. La produzione di energia elettrica da fonti fossili era di 285 GWh, cioè ben il 41% del totale. Mentre il fossile è sceso dal 41% al 25%, il solare si è raddoppiato, dal 124 GWh (17% del totale) a 228 GWh (34% del totale). Quello che manca dal fossile è stato rimpiazzato dall’energia pulita del sole. E questo, ripeto, in soli quattro anni: quelli che non sarebbero nemmeno sufficienti a scegliere il sito e posare la prima pietra nel caso sciagurato che in Italia si volesse continuare nel folle piano di tornare a una fonte di energia oramai superata come quella da nucleare. E notiamo anche qualcosa di altro: le batterie di accumulo, solo quattro anni fa, di fatto non esistevano in California.
Insomma, questi grafici dimostrano la velocità alla quale sta cambiando il mondo. Purtroppo, c’è chi ancora decide di ignorarli. La politica energetica da parte dell’attuale governo italiano è l’equivalente di una corsa di cavalli nella quale si puntano soldi pubblici sul ronzino nucleare, ancora fermo sulla linea della partenza perché troppo vecchio per sentire il colpo dello starter, mentre molto più avanti il destriero fotovoltaico corre verso il traguardo della transizione ecologica.
L’AUTORE
Marco Bella – Già deputato, ricercatore in Chimica Organica. Dal 2005 svolge le sue ricerche presso Sapienza Università di Roma, dal 2015 come Professore Associato.









