“La nave è ormai in mano al cuoco di bordo e ciò che trasmette il megafono non è la rotta ma ciò che mangeremo domani.” Søren Kierkegaard
Esistono due Paesi, uno reale e uno immaginario. Nel primo Paese, quello reale, i problemi sono reali, la salute, la disoccupazione, l’istruzione, la casa, le tasse. In questo Paese vive la maggior parte degli italiani.
Nel secondo Paese, quello immaginario, vive il Governo che si occupa di problemi che nulla hanno a che fare con la realtà. Se Maria Antonietta voleva distribuire delle brioches al popolo che chiedeva pane, il Governo al popolo vuole dare riforme che, a differenza delle brioches, sfamano solo la fame di potere del Pd e del suo conducator. Riforme che servono a concentrare il controllo del Paese nelle mani di un ragazzotto senza arte né parte se non quella di aver fatto politica dai tempi di De Mita.
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L’ultima in arrivo è quella del Senato sulla quale si è sollevata una tale cortina fumogena che nessuno ci capisce più nulla. Chi la vuole e chi no (ma i piddini chineranno come sempre la testa e voteranno si per non perdere il loro scranno parlamentare), a cosa serve realmente, perché è così urgente cambiare la Costituzione (che non era nel programma elettorale del Pd). Le altre riforme, dalla scuola al lavoro sono state fatte contro il Paese reale, contro le classi sociali interessate, dai lavoratori agli insegnanti, senza neppure un timido tentativo di concertazione.
Il Paese reale vede il suo reddito assottigliarsi (per chi ce l’ha), i figli emigrare all’estero come i migranti economici che vengono dall’Africa, le tasse aumentare, l’università senza sbocchi, le aziende che chiudono.
Il Paese immaginario ha bisogno di nascondere la realtà al Paese reale e seguendo l’insegnamento di Goebbels: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità“, cerca di convincere il Paese reale che l’Italia è il migliore dei mondi possibili. Per farlo ha bisogno di utili idioti che facciano propaganda al posto di informazione, utili idioti presenti in abbondanza in Italia dove molti giornalisti pagherebbero per vendersi. Vengono via gratis.
Nel Paese immaginario chi dice la verità è un disinformatore, un populista le cui azioni e parole reali sono pericolose per lo status quo immaginario.
“Oddio, stanno arrivando i 5 Stelle e non ho niente da mettermi” direbbe un ministro del governo. Maria Antonietta aveva più stile e anche più testa prima di perderla.