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Leggo di essere stato denunciato dai Carabinieri per aver rotto i sigilli a una baita costruita come presidio dal movimento No Tav.
(ANSA) – CHIOMONTE (TORINO), 5 DIC – Beppe Grillo, leader del movimento Cinque Stelle, e’ entrato oggi nella baita costruita dal movimento No Tav, violando i sigilli posti dalla magistratura. I sigilli, in realta’, erano gia’ stati portati via dal vento.
La baita c’era insieme a molti valligiani in un freddo polare a difesa della Val di Susa. Dei sigilli, invece, neppure l’ombra. Mi è stato riferito che li avrebbe portati via il vento. Voglio dichiarare ufficialmente che io non ho nessun rapporto con i venti piemontesi, anzi le giornate di vento mi danno pure fastidio. Se necessario sono disposto a testimoniare contro il vento antigovernativo che si sta levando un po’ da tutte le parti. I sigilli li ha rotti lui, io non c’entro.
Leggo ancora che:
“La Stampa – Grillo è entrato nella baita e ha ANCHE tagliato un pezzo di legno del rivestimento interno“.
Questo è vero, l’ho fatto! Lo ammetto, ho perso la testa, ho afferrato una sega e ho tagliato un pezzo di legno. Quando è giusto è giusto. Non mi va di mentire. Mi sono accanito su un tronco di abete. Non avrei dovuto, è una di quelle azioni di cui ti penti per tutta la vita. Se camminate in un bosco e vedete una baita con gente allegra, che beve vino e mangia polenta, insomma i soliti no global, mi raccomando non entrate e non toccate nulla. Non mettetevi anche voi nei guai.
Sulla TAV i partiti sono tutti d’accordo. E’ una torta colossale a cui non vogliono rinunciare. Tra tutte le opere inutili a carico dei contribuenti è la più inutile. Stima prevista tra i 12 e i 15 miliardi, contributi europei 672 milioni, i soldi per le opere ovviamente anticipati dallo Stato, cooperative rosse, grigie e bianche pronte come degli avvoltoi, infiltrazioni mafiose certe, 40 chilometri di tunnel, 12/14 anni per finire il lavoro. Il tutto per far transitare merci che con l’attuale linea ferroviaria (perché esiste già una linea ferroviaria…) diminuiscono anno dopo anno del 10/15%, per un treno che in galleria non potrà superare i 120 km orari. E’ una presa per i fondelli a cui si stanno arruolando le grandi firme a partire dal Corriere della Serva. Lo stesso contributo europeo è una panzana per i gonzi, per giustificare la TAV, che in realtà trasporta merci e si dovrebbe chiamare TAC (Treno ad Alta Capacità). L’Italia versa alla UE circa 13 miliardi ogni anno e ne riceve solo 9. Gli altri finiscono alle nazioni in via di sviluppo (esempio Romania e Bulgaria) che incentivano le nostre aziende a delocalizzare. Ci insaponiamo la corda e ci impicchiamo da soli. La Tav è una scemenza, i documenti che lo provano sono centinaia, mentre a sostegno non c’è nulla se non la litania dei fondi europei.