Andreotti non migliora con l’età anzi si guasta sempre più. Una mela marcia che continua a marcire. Un prescritto per rapporti mafiosi e salvato da Kossiga che lo nominò senatore a vita e dal Vaticano di cui ha certamente seguito gli interessi economici oltre a quelli spirituali dal tempo dello IOR e di Marcinkus. Il sodale di Salvo Lima, ammazzato per non aver rispettato i patti, l’estimatore di Sindona, il salvatore della lira, il cultore di Carnevale, il giudice ammazza sentenze, è ancora in vita nonostante sembri mummificato. E parla ancora, e afferma che uno dei pochi eroi italiani, Giorgio Ambrosoli, quella morte “Se l’andava cercando“. Andreotti, allora presidente del Consiglio, non mosse un dito per salvarlo e nessuna autorità pubblica andò al suo funerale. Ad Andreotti va tolta subito la carica di senatore a vita, per indegnità.
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