Sarà davvero vietato da luglio vendere bicchieri di acqua minerale nei bar e invece obbligatorio vendere minibottigliette chiuse?
La Confcommercio e gli esercenti dicono di no. I funzionari del ministro delle attività produttive Marzano, che ha appena pubblicato un decreto in proposito, dicono di sì “…per evitare le truffe” dicono.
Per evitare le truffe? Oltre il danno la beffa!
Le grandi truffe della minerale i ministri, i magistrati e gli italiani le hanno sotto gli occhi da anni. Ma non sono mai state punite.
“Leggera lei, leggero tu”, “Se la bevi si vede”, l’acqua minerale che fa dimagrire, quella che fa digerire.
Sono queste le grandi truffe della minerale, perpetrate da quattro business complici: quelli della pubblicità, della televisione, dell’alimentare e della plastica.
Perché questi megatruffatori restano impuniti e invece da luglio dovrebbero essere puniti tutti i consumatori (pagando la minerale al bar il doppio) e l’ambiente (con l’aumento della plastica, dei rifiuti e dei trasporti)?
Con 182 litri pro capite all’anno, l’Italia è balzata in pochi anni al primo posto nel mondo per consumo di minerale. 300 marchi, 11 miliardi di litri, 5,5 miliardi di euro all’anno: un business al primo posto nel mondo.
In 15 anni (1988-2003) il consumo italiano è più che raddoppiato (da 80 a 182 litri), un fenomeno unico al mondo. Perché è successo?
A Cortina e a Courmayeur, dove l’acqua di rubinetto è meglio di qualunque minerale, ho visto gente trascinarsi su per le scale mezzi quintali di minerale. Ma perché lo fanno?
Se si escludono le poche zone dove l’acqua di rubinetto ha un sapore sgradevole o è sospetta d’inquinamento, nel resto d’Italia si potrebbe bere l’acqua di rubinetto con benefici per:
– il portafoglio: costa 1000 volte meno
– l’ambiente: la sua produzione e distribuzione inquinano 1000 volte meno
– spesso, la salute: le soglie di concentrazione ammesse per molte sostanze nocive e i controlli sono più severi di quelli per le minerali.
Perché, contrariamente a quanto suppongono gli economisti, così tanti consumatori si comportano contro il proprio interesse? E perché questo accade solo in Italia?
Da 15 anni gli uomini della “Milano da bere” ci bombardano di pubblicità: i muri delle città tappezzati di manifesti truffaldini, centinaia di spot al giorno, fino a sei pagine di pubblicità nello stesso giornale, lo stesso giorno.
Ma neanche questo gli basta. Ora gli strozzini dell’acqua stanno cercando di toglierci anche la libertà di un bicchiere di minerale al bar. E’ la goccia che fa traboccare il bicchiere.
Fermiamoli!
Per saperne di più:
– G. Altamore, Qualcuno vuol darcela a bere, Frilli Editore www.frillieditori.com/books/qualcunobere.htm
www.frillieditori.com/books/recequalcunobere.htm
– G. Altamore, I Predoni dell’Acqua – Acquedotti, rubinetti, bottiglie: chi guadagna e chi perde, Edizioni San Paolo