Ondate di caldo sempre più intense e sempre più frequenti in Europa. E’ la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Nature qualche giorno fa.
Negli ultimi 42 anni l’Europa è diventata un vero e proprio hotspot di ondate di caldo. Il caldo e la siccità della California fanno spesso notizia, i ricercatori però hanno stimato che l’Europa si stia riscaldando più velocemente degli Stati Uniti occidentali e di altre parti del mondo alle stesse latitudini nell’emisfero settentrionale. L’Europa si è riscaldata da 3 a 4 volte più velocemente di queste regioni.
Le ondate di calore stanno aumentando “in modo sproporzionato”, a un ritmo di 0,61 giorni in più per decennio in Europa, rispetto a 0,21 giorni in più di altre regioni situate alle stesse latitudini, ovvero 3 volte più velocemente.
Lo studio conferma un’ipotesi avanzata qualche anno fa: la circolazione atmosferica è stata modificata, e c’è un vero e proprio legame tra lo stato della corrente a getto e le ondate di calore. La posizione di questo corridoio di vento che circola da ovest a est sull’emisfero settentrionale influenza la posizione dell’aria calda e il suo blocco sull’Europa. Succede che la corrente a getto si spacchi in due a livello dell’Eurasia (le terre continue dell’Europa e dell’Asia), un “doppio getto”, e questa spaccatura in due sembra essere sempre più frequente secondo gli autori dello studio. La presenza di doppi getti sarebbe associata a quasi tutte le recenti ondate di caldo e ondate di calore, come quelle del 2003, 2018, 2019 e 2020. Gli anticicloni che intrappolano l’aria calda sull’Europa si verificherebbero quindi tra le ondulazioni settentrionali e meridionali di questi due getti.
Mentre gli europei si sentono meno preoccupati per il riscaldamento globale rispetto ad altre regioni del mondo, lo studio conferma che l’Europa occidentale è una delle più colpite dai cambiamenti climatici e che la tendenza si intensificherà nel prossimo futuro.