Sensibilizzare sull’uso consapevole della risorsa idrica è l’obiettivo della campagna istituzionale “Ho rispetto per l’acqua” (www.horispettoperlacqua.it), promossa dal ministero della Transizione ecologica e presentata oggi al MiTe alla presenza del sottosegretario Ilaria Fontana e del direttore della Direzione generale Uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche Giuseppe Lo Presti.
Dodici tappe in dodici città d’Italia e uno spot per fornire informazioni, strumenti e proporre azioni concrete e immediate per preservare la risorsa acqua e diffondere maggiormente lo strumento dei contabilizzatori.
Il Tour H2OROAD, che partirà il 23 maggio da Milano per poi spostarsi a Torino e Venezia (leggi qui il calendario completo delle tappe https://www.horispettoperlacqua.it/h2oroad), prevede workshop tecnici in presenza, riservati agli stakeholder istituzionali, ai gestori del servizio idrico locale, alle associazioni degli amministratori di condominio e dei consumatori e infopoint nelle principali piazze delle città coinvolte, con punti di ascolto e momenti di animazione e distribuzione gadget.
“L’Italia è prima tra i paesi europei per prelievo di acqua ad uso potabile, con un consumo medio di 220 litri al giorno pro capite negli ultimi anni – ha dichiarato il sottosegretario Fontana. Ma, secondo un monitoraggio Ipsos, la scarsità di risorse idriche costituisce un problema solamente per 2 italiani su 10, che è un numero bassissimo. Per questo è fondamentale questa campagna di informazione, che nasce dalla volontà politica di educare all’uso responsabile della risorsa idrica”.
“I concetti di sensibilità e sostenibilità ambientale sono ancorati al tema dell’inquinamento e alla percezione dello spreco”, ha affermato il direttore generale Lo Presti, sottolineando che la campagna “ha l’obiettivo di informare, illustrare, dibattere circa le opportunità e i comportamenti da adottare per incidere in modo efficace sul rispetto e sul risparmio della risorsa idrica, agendo sulle abitudini quotidiane anche con il coinvolgimento delle nuove generazioni, quelle che ci piace definire dei nativi ambientali”.