di Gianluca Riccio – Gli scienziati hanno un duro monito per noi: le aziende vogliono indirizzare i nostri sogni con la pubblicità. Non sorridete, se vi sembra assurdo: perché lo stanno già facendo.
Secondo Science Magazine, 40 ricercatori esperti nelle dinamiche del sonno hanno firmato una lettera aperta che invita i legislatori a regolamentare una tecnica chiamata “incubazione mirata dei sogni (TDI)”. Nella lettera, i ricercatori avvisano che grandi aziende come Coors’ e Burger King stanno attivamente tentando con la pubblicità di progettare i sogni dei potenziali clienti.
“La pubblicità TDI non è una trovata divertente, ma un pendio scivoloso con conseguenze reali”, hanno scritto i ricercatori nella loro lettera . “I nostri sogni non possono diventare solo un altro parco giochi per gli inserzionisti aziendali. Piantare sogni nella mente delle persone allo scopo di vendere prodotti, per non parlare di sostanze che creano dipendenza, solleva importanti questioni etiche”.
Gli autori della lettera citano specificamente un caso in cui Molson Coors – la società madre delle birre Coors, Blue Moon e Miller – ha usato la TDI per fare pubblicità nei sogni delle persone nei giorni precedenti il Super Bowl.
Per questo, hanno invitato i partecipanti volenterosi a guardare un “video che induce al sogno”. Un video creato con l’aiuto di uno scienziato del sonno che includeva immagini e suoni di “cascate, montagne e, naturalmente, Coors” prima di addormentarsi, secondo un comunicato stampa di Molson Coors. I partecipanti sono stato incentivati a condividere con gli amici il link al video, con la promessa di una confezione gratuita da 12 birre.
Avere un’azienda che si fa strada nei tuoi sogni a colpi di pubblicità sembra una roba partorita direttamente dagli autori di Black Mirror, ma è esattamente ciò che sta accadendo nella realtà. Sebbene l’ingegneria dei sogni richieda attualmente la nostra partecipazione attiva, i ricercatori avvertono che questa trovata della pubblicità potrebbe inaugurare una nuova fase (negativa) della pubblicità. Una fase in cui le aziende impiegano tattiche TDI passive, magari attraverso gli altoparlanti intelligenti.
“È facile immaginare un mondo in cui gli altoparlanti intelligenti diventano strumenti di pubblicità notturna passiva e inconscia, con o senza il nostro permesso”, dicono gli autori nella lettera. “Queste colonne sonore su misura diventerebbero uno sfondo per il nostro sonno. Un po’ come gli infiniti cartelloni pubblicitari che sporcano le strade (e che rischiamo di trovarci “obbligatori” anche sul display dell’auto) sono diventati per la nostra vita da svegli”.
Per ora, dovremo aspettare e vedere se i legislatori faranno qualcosa al riguardo. Se i ricercatori hanno ragione, però, questo potrebbe finire per essere un pendio scivoloso. Ce n’è abbastanza per diventare insonni!
L’AUTORE
Gianluca Riccio, classe 1975, è direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria, copywriter, giornalista e divulgatore. Fa parte della World Future Society, associazione internazionale di futurologia e di H+, Network dei Transumanisti Italiani. Dal 2006 dirige Futuroprossimo.it, una risorsa italiana sul futuro.