La ricerca sul ghiaccio in Antartide getta nuova luce sul ruolo del ghiaccio marino per il bilancio del carbonio. Lo studio arriva dall’Università di Bonn.
Nuove scoperte della ricerca sottolineano il ruolo cruciale svolto dal ghiaccio marino nell’Oceano Antartico per la CO2 atmosferica, soprattutto in questi tempi di rapidi cambiamenti climatici.
Un team internazionale di scienziati con la partecipazione dell’Università di Bonn ha dimostrato che le distruzioni, che in ogni stagione subisce il ghiaccio marino, aumentano l’estrazione di carbonio dall’atmosfera che viene poi immagazzinato nel profondo oceano. Questo processo aiuta a spiegare una domanda di vecchia data su un’apparente pausa di 1.900 anni nella crescita di CO2 durante un periodo noto come inversione del freddo antartico. I risultati della ricerca sono stati ora pubblicati su “Nature Geoscience”.
Circondando il remoto continente dell’Antartide, l’Oceano Antartico è uno dei componenti più importanti ma mal compresi del ciclo globale del carbonio. Avendo catturato la metà di tutto il carbonio prodotto dall’uomo fino ad oggi, l’Oceano Antartico è cruciale per regolare la CO2. Pertanto, comprendere i processi che lo governano è fondamentale.
Dopo l’ultima era glaciale, circa 18.000 anni fa, il mondo è diventato quello in cui viviamo oggi. Durante questo periodo, la CO2 è aumentata rapidamente da circa 190 ppm a 280 ppm in circa 7000 anni. Questo aumento non è stato costante ed è stato interrotto da aumenti rapidi e plateau intermittenti, che riflettono i diversi processi all’interno del ciclo globale del carbonio.
Il team utilizzerà questo lavoro per sviluppare modelli che cercano di migliorare la nostra comprensione dei futuri cambiamenti climatici.