di Chiara Appendino – La lotta al gioco d’azzardo patologico portata avanti a Torino da i suoi risultati, con l’importante cifra di 33 milioni di euro persi in meno in due anni.
Sono dati che arrivano dal report della Società Italiana Tossicodipendenze Regione Piemonte e dall’ALEA – Associazione per lo Studio del Gioco d’Azzardo e dei Comportamenti a rischio. Di essi ha già parlato qualche settimana fa il dott. Paolo Jarre, direttore del dipartimento “Patologia delle dipendenze” dell’ASL TO3.
Che confermano i dati parziali di qualche mese fa.
Il report prende in esame gli ultimi due anni, dal 2016 al 2018, dando evidenza di alcuni importanti progressi.
Vediamo insieme i numeri.
Il 77% di locali in meno a Torino ospita slot machines
In premessa facciamo chiarezza sui termini che utilizzeremo.
Con AWP intendiamo le New Slot, ovvero le classiche slot presenti in locali quali bar e tabacchi (oltre alle sale dedicate), interessate dall’applicazione del cosiddetto “distanziometro” a partire dal 20 novembre 2017.
Intendiamo invece con VLT le videolottery presenti solo nelle sale dedicate, per le quali il provvedimento succitato varrà invece a far data dal 20 maggio 2019.
Dal giugno 2016 al dicembre 2018 il numero totale delle new slot in Città è diminuito del 66%. Passando da un totale di 6689 a 2262.
Nello stesso periodo è diminuito drasticamente anche il numero di locali che ospitano le cosiddette “macchinette”, passando dai 1418 del giugno 2016 ai 329 del dicembre 2018. Un crollo del 77%.
Merita attenzione il caso dei tabacchi che in un anno (dicembre 2017-2018) vedono passare da 210 a “soli” 17 quelli che ospitano slot machines.
33 milioni in meno di perdite e 94 milioni in meno di giocate
Negli ultimi due anni sono calate anche le perdite da gioco d’azzardo lecito passando dai 309,7 milioni del 2016 a 276,4 milioni del 2018. Ovvero poco più di 33 milioni di perdite in meno.
La diminuzione si può considerare assoluta poiché a un crollo delle perdite legate ai giochi con gli apparecchi di 48 milioni (175 milioni nel 2015 passati a 127,6 milioni nel 2018), le perdite negli altri giochi sono incrementate “solo” – anche qui le virgolette sono d’obbligo – di 9 milioni. Un andamento in linea con il resto del Paese.
Ciò significa che solo una piccola parte di chi ha abbandonato gli apparecchi si è rivolto poi ad altri giochi d’azzardo.
A Torino il gioco online cresce meno che altrove
Che ci sia ancora da lavorare è indubbio. Tra i vari fronti vi è il gioco, cosiddetto, a distanza. Parliamo di casinò online, slot online e scommesse virtuali.
A Torino infatti le perdite in questo settore sono cresciute del 39%. Un dato che comunque rimane sensibilmente inferiore ad altre aree. In particolare +61% nella Regione Piemonte e +44% nel resto d’Italia.
Quindi si dimostra che la contrazione dell’offerta di gioco offline non determina un passaggio al gioco online come paventato dalla filiera commerciale del gioco.
Conclusioni
Riporto qui testualmente le conclusioni del report:
A Torino si può dare per avviato e a buon punto il processo di limitazione dei danni promosso dalla Legge Regionale.
I punti di erogazione del gioco con i dispositivi tra i più aggressivi (AWP) sono scesi da 1418 a 329 ed in particolare è quasi cessata l’erogazione di gioco con apparecchi nelle tabaccherie e fortemente ridotta quella nei bar.
La riduzione complessiva delle perdite al gioco tra il 2016 (anno in cui da ottobre è entrata in vigore l’Ordinanza limitativa degli orari di funzionamento degli apparecchi) e il 2018 (primo anno di piena applicazione della stessa Ordinanza e del cosiddetto “distanziometro” per gli esercizi generalisti) è di oltre 33 milioni di Euro.
Quindi in due anni a Torino 94 milioni giocati in meno e 33 milioni persi in meno.
Ulteriori progressi potranno essere misurati nel 2019 dal momento che dal 20 maggio il “distanziometro” sarà applicato anche alle sale giochi e agli altri esercizi dedicati.
Considerazioni ulteriori in sintesi
Si può affermare con certezza che la contrazione dell’offerta di gioco con apparecchi NON ha determinato:
- una mera migrazione in locali muniti dei dispositivi per proseguire lo stesso gioco (es. sale slot);
- uno spostamento sensibile verso altre modalità di gioco offline;
- una crescita oltre a quella in corso nel resto del Paese del gioco online che invece a Torino cresce meno che nel resto della Regione e d’Italia.
- Proseguiremo la lotta al gioco d’azzardo patologico con tutti i mezzi a disposizione, a tutela delle tante persone che ne sono state colpite, delle loro famiglie e di tutta la comunità.
Come sempre, ribadisco come questa battaglia si può vincere solo con la collaborazione delle Istituzioni a ogni livello. Dal Governo alle Forze dell’Ordine, fino alla Polizia Municipale. Queste ultime sempre fortemente impegnate in controlli, di cui l’ultimo in ordine di tempo proprio questa mattina.
Colgo l’occasione per ringraziare tutte e tutti coloro che si impegnano su questo fronte.