di Laura Ferrara (M5S Europa) – La richiesta di dignità e giustizia sociale proveniente da milioni di cittadini che vivono il dramma della povertà, della mancanza di lavoro e dell’esclusione sociale, ha bisogno di immediate risposte. Non si può più attendere di fronte ai fallimenti e agli alti costi sociali delle politiche di austerity, per le quali a pagare il prezzo più alto é sempre la parte più debole della società.
Abbiamo alimentato economie di cui non beneficiano tutti ma pochi, che tendono a smantellare il sistema di tutele dei lavoratori e delle categorie più vulnerabili, lasciando insoddisfatti i bisogni di chi vive situazioni di estremo disagio sociale. Economie che consentono lo sfruttamento del lavoro sconfinante in forme di neoschiavismo, come il caporalato.
La ricchezza continua a concentrarsi nelle mani di pochi e non riesce ad arginare la diffusione dell’indigenza, della mancanza di opportunità lavorative e di disuguaglianze prodotte in nome di manovre che devono tener conto di riduzione del debito, pareggio di bilancio, fiducia dei mercati. E’ arrivato il momento per l’Europa di cambiare rotta e di rimediare alle politiche sbagliate che hanno prodotto tutto ciò.
È in questo contesto che si inserisce la concessione di un reddito minimo, accompagnato da misure dirette all´inserimento nel mondo del lavoro, a programmi di istruzione e formazione e che facciano ripartire l’economia reale. Ne è un esempio il reddito di cittadinanza che il governo italiano vuole realizzare attraverso la Manovra del Popolo.
Non stiamo parlando di forme di carità o di assistenzialismo, ma di uno strumento di riscatto sociale, di inclusione e partecipazione alla società, che assicuri il pieno esercizio dei diritti fondamentali. Uno strumento che servirà anche a contrastare l’azione di mafie e corruzione, che si alimentano della condizione di ricattabilità economica per colpire e limitare le libertà individuali, diritti, e per attrarre nel mondo dell’illegalità chi versa in stato di bisogno.
Il reddito minimo di cui ha bisogno un’Europa che vuole essere più equa e giusta, deve essere uno strumento di civiltà che dia pari dignità e pari opportunità a tutti i cittadini e che non faccia rimanere indietro nessuno.