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Abbattere del 50% la spesa sanitaria

beppegrillo.it - Settembre 26, 2018

di Dina Katabi – Io sono uno scienziato. Sono entrato a far parte della facoltà del MIT e ho iniziato a lavorare sui segnali wireless. Quindi parliamo di Wi-Fi o di sistemi cellulari, e ho fatto molto lavoro in questo campo.

Ci ho lavorato per anni, ma solo ad un certo punto ho davvero realizzato quali potenzialità avessero.

I segnali wireless, viaggiano attraverso lo spazio, attraversano ostacoli e pareti, e alcuni di loro, si riflettono sui nostri corpi, perché i nostri corpi sono pieni d’acqua, e così alcuni di questi riflessi, tornano indietro.

Sono segnali impercettibili. Ma se avessi un dispositivo che potesse percepire questi piccoli segnali, allora sarei in grado di vedere persone che non riesco a vedere.

Così ho iniziato a lavorare con i miei studenti alla costruzione di un tale dispositivo, e voglio raccontarvi alcuni dei nostri primi risultati.

Prima di tutto, è veramente molto semplice. Se metto questo dispositivo in una stanza e una persona in un’altra, il dispositivo è in grado di tracciare i movimenti della persona utilizzando segnali wireless. E lo fa molto accuratamente, puramente in base a come il suo corpo interagisce con i segnali wireless circostanti.

Ora potreste chiedervi, come è possibile che possiamo percepire le persone e seguirle, senza che queste indossino un qualche strumento per tracciarle? Come è possibile farlo attraverso i muri?

L’analogia più semplice a cui pensare è il radar. Ma se si trattasse di un radar avrebbe segnali molto forti, cosi forti da friggere letteralmente qualcuno. Qui parliamo di segnali molto piccoli, impercettibili.

Ma non è tutto.

C’è stata una rivoluzione grazie al machine learning o apprendimento profondo, che ci ha permesso di costruire modelli in grado di comprendere i segnali wireless e interpretarli in modo di sapere cosa succede nell’ambiente. Quindi, se ci pensate, la radio è come l’orecchio del nostro dispositivo e il machine learning è come il cervello, e insieme, hanno un dispositivo molto potente.

Ma ora arriva il bello. A cosa serve questa scoperta?

Molti di voi probabilmente sanno che mentre andiamo a dormire, le nostre onde cerebrali cambiano ed entriamo in diverse fasi: risveglio, sonno leggero, sonno profondo e REM. Queste fasi sono anche legate a disturbi del sonno, ma sono anche legate a varie malattie. Per esempio, i disturbi nel REM sono associati con la depressione. Disturbi del sonno profondo sono associati con il morbo di Alzheimer. Quindi analizzare queste fasi potrebbe avvertirci che qualcosa non va.

Ma se vogliamo avere uno screening del nostro sonno, oggi, dobbiamo andare in ospedale, dove ci chiedono di dormire con una serie di elettrodi sulla testa.

Cosa succede se vi dico che posso fare la stessa cosa, ma senza bisogno di elettrodi?

Il nostro dispositivo analizza il nostro sonno utilizzando l’intelligenza artificiale e lo fa per tutta la notte. Così siamo in grado di monitorare tanti segnali fisiologici, e cosa ancora più interessante, è che fa tutto questo senza indossare alcunché.

E questo ha entusiasmato molto i medici, perché i medici vogliono sempre sapere di più sui loro pazienti, soprattutto a casa, e soprattutto quando hanno malattie croniche, come le malattie polmonari, come l’insufficienza cardiaca o il morbo di Alzheimer e la depressione.

Forse non lo sapete, ma due terzi del costo dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti è dovuto a malattie croniche. E lo stesso accade nella maggior parte dei paesi sviluppati.

Ma ciò che è veramente interessante per le malattie croniche è che non si verificano da un giorno all’altro. Le cose accadono gradualmente. Quindi, se siamo in grado di monitorare i pazienti con malattie croniche a casa loro, siamo in grado di rilevare cambiamenti nella loro respirazione, battito cardiaco, mobilità, sonno, e siamo in grado di rilevare le emergenze prima che si verifichino e far intervenire il medico prima, in modo da poter evitare il ricovero in ospedale. Incredibile vero?

E infatti, oggi stiamo lavorando con più medici in diverse categorie di malattie. Abbiamo implementato il dispositivo con pazienti affetti da BPCO, che è una malattia polmonare, pazienti affetti da Alzheimer, pazienti con depressione e ansia e persone affette da Parkinson. E stiamo lavorando con i medici per migliorare la loro vita, capendo meglio la malattia.

Quindi in futuro, in cui in ogni casa dove c’è un paziente con malattia cronica, ci sarà un dispositivo come questo per il monitoraggio passivo del sonno, della respirazione, ecc. Così prima che si verifichi un’emergenza, si rileverà il problema e si potrà avvertire il medico, in modo da poter evitare il ricovero in ospedale.

Questo può cambiare l’assistenza sanitaria così come la conosciamo oggi, migliorare la nostra comprensione delle malattie croniche e anche salvare molte vite. Inoltre risparmiare davvero tanti tanti soldi e magari investirli in ricerca, che è quello che davvero manca.

 

Tradotto da Hana Colucci

Revisione di Alessandra Tadiotto

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