Il primo Paese che uscirà dalla trappola dell’Euro dimostrerà che è solo una zavorra che costringe a sacrificare pensioni, diritti dei lavoratori ed economie nazionali al pagamento di interessi ai Paesi creditori del Nord Europa, Germania in primis. L’unico loro obiettivo. Fuori dall’Euro quindi per ritornare a vivere. L’economista Paul Krugman pone un interessante quesito “Cosa succederà se l’uscita della Grecia dall’Euro le consentirà di far ripartire la sua economia?“. Ci sarà un “Liberi tutti!“?
di Paul Krugman, 25 maggio 2015
Cè stato un altro terremoto elettorale nelleurozona: i candidati spagnoli di Podemos hanno vinto le elezioni locali a Madrid e a Barcellona. Io spero che lIFKAT cioè linsieme delle istituzioni finora chiamate Troika facciano bene attenzione.
Il nocciolo della situazione greca è che gli attuali parametri per il raggiungimento di un accordo a breve termine sono chiari e ineludibili: la Grecia non può fare un grosso deficit primario, perché nessuno le presterebbe ulteriore denaro, e non farà nemmeno (perché essenzialmente non ne è in grado) un grosso avanzo primario, dato che non è possibile cavare sangue dalle pietre. Perciò non resta che aspettarsi un accordo per cui la Grecia farà un modesto avanzo primario nel corso dei prossimi anni, e questo si potrebbe facilmente raggiungere e se questo è ciò che succederà, perché non renderlo ufficiale?
Ma ora il FMI sta facendo la parte del poliziotto cattivo, e dice che non concederà altri fondi fino a che Syriza non si metterà in riga sulle pensioni e le riforme del mercato del lavoro. Queste ultime sono abbastanza discutibili le stesse ricerche del FMI non danno alcun motivo per essere entusiasti delle riforme strutturali, specialmente di quelle del mercato del lavoro. Il primo punto invece riflette probabilmente un problema reale la Grecia probabilmente non è in grado di concere ai propri pensionati quanto gli ha promesso tuttavia non è chiaro perché questo dovrebbe essere un punto da discutere nel particolare al di là della questione generale dellavanzo primario.
Ciò su cui vorrei tutti ragionassero è cosa succederebbe se la Grecia alla fine fosse spinta fuori dalleuro. (Sì, parlo del Grexit brutta parola, ma tutti la usano.)
Sarebbe certamente una brutta situazione per la Grecia, almeno allinizio. Proprio ora i Paesi core delleurozona pensano che il resto dellarea euro possa gestire il problema, e questo può essere vero. Tenete conto però che il presunto intervento promesso dalla BCE [il whatever it takes, NdT], non è ancora stato realmente sperimentato. Se i mercati perdono fiducia nello stesso momento in cui la BCE è costretta ad acquistare titoli spagnoli e italiani, cosa succederà?
Ma la questione ancora più importante è cosa succederà un anno o due dopo che la Grecia sarà uscita dallEuro, nel momento in cui il vero rischio per lEuro non sarà che la Grecia fallisca, ma che possa avere successo. Immaginate che una nuova dracma fortemente svalutata porti frotte di turisti britannici, gran bevitori di birra, sulle coste dello Ionio, e che la Grecia cominci a riprendersi. Questo darebbe grande incoraggiamento a tutti quelli che, in ogni Paese, si oppongono allausterità e alla svalutazione interna.
Pensateci. Fino laltro ieri gli Europei Molto Seri indicavano la Spagna come un caso esemplare di successo, come la giustificazione di tutto il loro programma. Evidentemente i cittadini spagnoli non erano daccordo. E così, se le forze anti-establishment potranno fare riferimento a una Grecia in via di ripresa, lo screditamento dellestablishment verrà accelerato.
Una possibile conclusione, immagino, è che la Germania provi a sabotare la Grecia dopo luscita. Ma spero che ciò venga considerato inaccettabile.
Perciò pensateci, cari IFKAT: siete proprio sicuri di voler andare avanti per la vostra strada?