Oliviero Beha ha scritto un libro: Italiopoli, io gli ho scritto la prefazione. E’ un riassunto, forse l’epilogo di un’Italia con il buco dentro. Non ce la facciamo più, lo sappiamo. Se l’autoriforma del sistema è impossibile, la rivoluzione non è attuabile, invochiamo uno tsunami.
“LItalia è una nazione con il buco dentro. Un vuoto che accompagna litaliano dalla culla alla bara. Non se ne accorge neppure più. E sprofonda, sprofonda. Quando va allestero non trova inceneritori, traffico, sporcizia, maleducazione, burocrazia, pregiudicati in Parlamento, impunità, tariffe dei servizi pubblici da strozzini. Non trova neppure Tronchetti Provera, Geronzi, Berlusconi e Andreotti. E questo lo fa stare meglio. Cambiato. Ma al rientro gli bastano cinque minuti per adeguarsi e diventare il solito italiano di merda. Si può dire merda? Non è vilipendio della nazionalità, ma una questione di sopravvivenza.
Se litaliano onesto, soprattutto quello onesto, non fa come gli altri è tagliato fuori. E se protesta può finire male, denunciato, minacciato, querelato, in galera. Qualche volta sparato o gettato da un cavalcavia. In Italia leconomia è un concetto romantico, tramontato. Sostituita dalla finanza, dai debiti, dai Ricucci, dai Coppola, dai Fiorani, dai Consorte, dai Fazio. La lista è interminabile, sfiancante, come quella dei truffati dai tango bond, dai Parmalat bond o con titoli Telecom di carta straccia.
Intorno al buco cè un altro buco: le concessioni. Acqua, etere, riscaldamento, elettricità, strade regalate agli amici degli amici. Regalate, perchè se un privato bussa alle porte dello Stato e compra senza soldi, indebitando lazienda, si può parlare solo di regalo. I politici hanno regalato, regalano, i nostri bisogni primari, la nostra vita, a imprenditori con le pezze al culo in cambio di simpatia, connivenza, finanziamenti.
LItalia è sfiancata, rabbiosa. Il Parlamento è più squalificato di Scampia. Le nuove generazioni la pensione non lavranno. E neppure il posto di lavoro. Hanno lo schiavismo a norma di legge Biagi. Il rischio di impresa sulle spalle dei ragazzini, non dellimprenditore. Che meraviglioso Paese.
Una domanda bisogna però farsela. Se non si produce ricchezza. Se la pubblica amministrazione ha quattro milioni di persone, pari alla popolazione dellIrlanda. Se il nostro debito pubblico è tra i più alti del mondo e se, quando attraversiamo sulle strisce, veniamo investiti, come è possibile tirare avanti? Forse siamo dentro a un sogno e ci sveglieremo in Argentina. O forse sono le rimesse mafiose a tenere in piedi il Paese. Le rimesse delle Mafie che hanno attuato la secessione di fatto in Sicilia, in Calabria, in Campania sono la nostra ultima risorsa. Se questo è vero bisogna incoraggiare la criminalità organizzata. Tagliare i fondi ai tribunali, alla Giustizia. Nominare alla Commissione Antimafia dei pregiudicati come Pomicino e Vito. Proprio quello che sta facendo il Governo. Gli italiani hanno voltato pagina con le elezioni. E si sono trovati Mastella alla Giustizia, il conflitto di interessi, la legge parlamentare, lex Cirielli, la Pecorella, lindulto. Il copione è sempre lo stesso e gli italiani anche.”