Questa non la sapevo ancora. Se non vuoi privarti di un dipendente, ma non lo vuoi assumere, lo puoi dare in prestito.
“Caro Beppe, lavoro in una piccola azienda di informatica nell’hinterland di Milano. Da qualche tempo la scrivania di fronte alla mia è occupata da una nuova persona mai vista prima. Visto che l’azienda è piccola e ci conosciamo tutti, lì per lì ho pensato: “Bene, un nuovo assunto. Almeno nel nostro piccolo rispondiamo lottando contro la crisi nel migliore dei modi: con dei nuovi posti di lavoro”. Poi ho scoperto essere un dipendente in prestito. Nel senso che era assunto in una grande azienda nostra cliente da anni ma, avendo già avuto tutti i possibili rinnovi previsti dal suo contratto a tempo determinato, non avrebbe potuto lavorare più per il nostro cliente. I vertici delle due aziende si sono accordati per ‘prestarci’ questo dipendente, come fosse un calciatore, gonfiando un pò le fatture mensili (sono nostri clienti da anni) e facendoci rimborsare i costi dell’assunzione, ovviamente a tempo determinato pure per noi. Morale, chi non serve viene mandato a casa. Chi serve piuttosto che assumerlo a tempo indeterminato preferiscono smistarlo con questo tipo di accordi.Che pena che mi fanno queste aziende.” Lakel
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