A Roma per il posto auto del disabile ci vuole la dichiarazione del prete. I “normodotati” invece parcheggiano nei posti riservati agli invalidi nell’indifferenza di tutti.
“Ho una moglie disabile al 100/% con accompagno, è affetta da sclerosi multipla, per tanti anni ha avuto il posto auto assegnato sotto casa, poi un giorno è arrivato un vigile con un modulo nel quale dovevamo dichiarare che mia moglie per usufruire del posto auto doveva uscire da casa o per motivi di visite opedaliere certificate o per andare in chiesa con dichiarazione del prete. Dato che lei non fà visite settimanali ma mensili in ospedale e non gli andava di andare dal prete ad elemosinare una dichiarazione falsa e poi ringraziare la chiesa di questa cosa, non abbiamo presentato la domanda. Si fà tanta pubblicità per abbattere le barriere architettoniche, allora il comune di Roma ha provveduto ad aiutarci ad abbattere, si ma “LE AGEVOLAZIONI”, forse dovevamo presentare la dichiarazione del fruttivendolo che quando riusciamo a parcheggiare al mercato, visto che i posti dei disabili(2) sono sempre occupati dalle macchine dei “SIGNORI” normodotati, e dei vigili neanche l’ombra. Comunque ringrazio il sindaco di Roma che con questa delibera, ci ha regalato un altro problema. Ho detto a mia moglie la prossima volta che nascerà ci pensi due volte a diventare disabile che in questo paese non c’è posto per quelli come lei, meglio diplomatico o magistrato così il posto sotto casa non glielo toglieva nessuno. Scusa per lo sfogo ma mi convinco sempre di più che questa Italia fa schifo non c’è rispetto per niente.” Fulvio B.
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