“Così come noi non ammettiamo nelle nostre organizzazioni ed espelliamo chi è colluso con la mafia, anche la politica deve farlo, impedendo loro di ricoprire incarichi pubblici“, Emma Marcegaglia.
Andreotti, senatore a vita, reato di partecipazione all’associazione per delinquere prescritto. Cuffaro, senatore, condannato in secondo grado a sette anni per relazioni con la mafia. Dell’Utri, senatore, condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Tutti ottimi amici del presidente del Consiglio, corruttore di Mills, indagato a Trani per concussione e minacce, piduista 1816 della prima ora. Lo stesso che la signora Marcegaglia onora in ogni incontro di Confindustria. Ma è meglio la politica all’uscio o il confindustriale in casa? “L’azienda di famiglia nel 2008 ha patteggiato una sanzione di 500 mila euro più 250 mila euro di confisca per una tangente di 1 milione 158 mila euro pagata a Lorenzo Marzocchi di EniPower, oltre a 500 mila euro di pena, e 5 milioni 250 mila euro di confisca della società N.e./C.c.t. spa controllata dall’azienda. Il fratello Antonio Marcegaglia ha patteggiato 11 mesi di reclusione con sospensione della pena per il reato di corruzione“. Da Wikipedia.
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