(2:28:22)
Il Cep di Genova (Centro Edilizia Popolare) è un quartiere sopra le alture di Pra’ e Voltri. Lassù gli ultimi. Operai, extracomunitari, nuovi poveri. Nessun turista viene mai da queste parti. I teatri del centro di Genova con le loro luci sono lontanissimi. In questo luogo, dentro un palazzetto di cemento, mi sono commosso. Belin, può capitare anche a me, ma ieri sera è successo anche a Celentano, a Don Gallo, ad Antonacci e a Paoli che neppure la mamma ha mai visto piangere in vita sua. La differenza l’ha fatta la gente, il pubblico che ha partecipato a una serata di solidarietà per Genova. Nella maggior parte composto da persone che devono contare anche i centesimi quando fanno la spesa e che hanno donato 25 euro, il biglietto di entrata, per Genova. Gli ultimi in questo caso sono diventati i primi. Tutti gli artisti si sono esibiti per dovere civico. Chi ha contribuito all’organizzazione non ha chiesto nulla. Adriano, il profeta dell’anticemento, del “Ragazzo della via Gluck” e “Un albero di trenta piani“, ha cantato su un palco dopo 17 anni. Non ha potuto dire di no a Don Gallo che si è esibito in un rock con l’energia di un ragazzino. Posso dirlo? E’ stato bello! Bellissimo! Uno spettacolo, per me indimenticabile, passato sotto silenzio. Non mi risulta che un giornale ne abbia scritto alla vigilia o che una televisione lo abbia promosso. Gli ultimi fanno paura. Le energie che nascono dal basso terrorizzano questo Sistema marcio, responsabile anche dei morti di Genova. (*) Offerta via bonifico a: IBAN IT33 I061 7501 4260 0000 2390 380 Ps: Lunedì 5 dicembre alle ore 18.30 presenterò il libro “Siamo in guerra” alla libreria Feltrinelli di Milano di Piazza Piemonte
Lo spettacolo è stato trasmesso in streaming, grazie a Google lo hanno visto centinaia di migliaia di persone. Qualunque sito ha potuto ritrasmetterlo. Non c’erano pubblicità, sponsor, messaggi promozionali, esclusive. Chi ha voluto (ma può ancora farlo (*) ) ha dato il suo contributo per Genova. Questo è il futuro. Le nuove parole d’ordine sono solidarietà, partecipazione sociale, informazione e la possibilità di trasmettere in Rete senza pizzi o padroni. La serata di ieri non rimarrà isolata. Ho dato la mia disponibilità per Messina e per le Cinque Terre travolte dal fango e dall’incuria. Si facciano vivi degli organizzatori. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.