Perché non riusciamo più a volare? Portiamo occhiali che spengono i colori. Li togliamo solo prima di dormire e poi sogniamo in bianco e nero. Non alziamo più lo sguardo al cielo. Quando camminiamo, guardiamo per terra per evitare gli ostacoli. Curvi su noi stessi. Partecipiamo al vecchio gioco di un mondo che si sta spegnendo e la cui luce, flebile come quella di una candela di sego, confondiamo per l’unica possibile. Per quella del sole. Le regole del gioco le ha decise chissà chi, chissà quando, sono insensate, ma per abitudine e per la fatica che comporta l’affermazione di un nuovo pensiero, che gli altri non capirebbero, non le mettiamo in discussione. Non usciamo mai dalla scatola. I nostri silenzi sono dettati dall’indifferenza o da una presunta impotenza. Il nostro mondo è immobile e tolleriamo tutto pur di non guardarci allo specchio. La paura di scoprirci Hyde, mentre ci crediamo Jeckyll. Siamo schiavi della ridondanza, quel fenomeno nel quale lo stesso argomento viene ripetuto all’infinito da persone che non se ne accorgono. Si sfiniscono a discutere di temi irrisolti, preda di un cerchio magico da cui non possono uscire. I talk show televisivi ne sono un esempio. Non conducono a nulla, abbruttiscono e omologano i partecipanti provocando nausea per la mancanza di vie di uscita. Chi discute con un imbecille diventa un imbecille per chi lo osserva.
Nel cielo scorrono nuvole, venti di luoghi lontani, luoghi dove tutto è possibile, come potrebbe esserlo qui. Perché non riusciamo più a volare? Perché siamo diventati un gregge che senza un pastore, senza un leader, non è capace di trovare il suo cammino? Il leader pensa per noi, noi dobbiamo pensare come il leader. Un uomo che vale uno, e qualche volta molto meno, diventa il nostro padrone perché noi decidiamo di valere zero. Lo schiavo vuole un leader, l’uomo libero vuole il cielo. L’uomo libero è leader di sé stesso. La generazione che ha fottuto l’Italia è diventata leader per colpa della nostra ignavia, è necessario evitare che ci siano dei successori, dei Renzi o degli Alfano. Davvero nel nostro Paese sono nati Galilei, Michelangelo, Leonardo, Fermi, Marconi? Sembra impossibile che siano riusciti a volare. La Storia del mondo è passata di qui. Perchè non crederci ancora? Perché non volare? Ci sono sempre alternative e le migliori sono le più pericolose, le meno convenzionali. Ognuno deve prendersi il suo rischio e provare a volare nel grande cielo azzurro. In fondo, cos’ha ormai da perdere?
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