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Immagine: Emilio Morenatti/AP Questa sera a Wembley si terrà la finale di Champions League tra Barcellona e Manchester United. Chiedo ai giocatori del Barca di dare la loro solidarietà ai ragazzi di Plaza de Catalunya manganelllati a sangue e colpiti da proiettili di gomma dagli agenti della polizia regionale Mozos d’Escuadra. Chiedo a Messi e a suoi compagni di squadra di giocare con il lutto al braccio. Sarebbero dei grandi gesti.
La piazza è stata sgombrata con la forza per motivi di “igiene pubblica“, per evitare disordini con i tifosi che seguiranno dal maxi schermo la partita. Sono stati feriti 99 ragazzi e due sono stati arrestati. I giovani del Movimento 15 maggio, si erano rifiutati di abbandonare la “acampada“, il presidio permanente. I loro banchetti sono stati distrutti, i computer sono stati sequestrati insieme a ogni materiale. Di fronte all’aggressione i ragazzi si sono sdraiati a terra al centro della piazza legandosi tra loro con braccia e gambe in un groviglio inestricabile. I poliziotti non riuscivano a sollevarli. Sembravano agnelli dentro un recinto invisibile circondati da aguzzini che sceglievano di volta in volta chi picchiare. Un colpo, due passi, un po’ di sangue, un grido. Una corrida catalana con i manganelli al posto delle banderillas. Quelle mani alzate, quegli sguardi increduli sono sempre gli stessi da piazza Tienmanen ad oggi. Il potere non si fa processare sulle pubbliche piazze e il presidente Artur Mas del partito nazionalista di centro destra alla guida della Catalogna non fa eccezione. Quando i poliziotti vestiti come Darth Vader in Star Wars, inconoscibili dietro ai caschi, massacrano degli studenti colpevoli solo di protestare, allora bisogna risalire ai mandanti, ai politici. I poliziotti, in questi casi, sono solo degli esecutori mal pagati. Così come oggi colpiscono un ragazzo inerme, domani attaccherebbero a un palo un politico corrotto se ordinato da un nuovo governo. Obbediscono, di volta in volta, a chi detiene il potere e gli garantisce l’immunità. Il ruolo della Polizia va ripensato. Non deve essere consentito picchiare dei cittadini perché si veste una divisa. Se lo fai vai in galera per lesioni colpose e dopo si butta via la chiave.
I catalani si sono indignati alla vista dei ragazzi insanguinati e sono accorsi in massa in Plaza de Catalunya. Hanno ricostruito il presidio, rimesso gli striscioni e portato nuovi computer. E’ un’onda che i vecchi regimi costruiti sui partiti e sulla delega elettorale in bianco non capiscono e cercano di fermare con la forza, ma è come opporsi a uno tsunami con le mani. Artur Mas i Gavarró stasera farà il tifo davanti alla televisione mentre un grande cartello rimarrà appeso in Plaza de Catalunya con la scritta “Ora siamo più forti“.