“Che cosa sarà l’italia dopo il 15 maggio? Che senso dare a questa partecipazione? E soprattutto che cosa sta succedendo in queste ultime settimane? Diamo qualche numero sulle elezioni del 15-16 maggio e la partecipazione del MoVimento 5 Stelle. Si vota in 1.344 comuni e il MoVimento ha certificato 75 liste, il 5%, parrebbe poco, ma il dato può trarre in inganno perchè molti comuni in cui si vota sono molto piccoli e spesso i comuni molto piccoli presentano liste civiche e mai le liste dei partiti tradizionali. Andiamo a vedere i capoluoghi di provincia, il MoVimento ha certificato una lista in 18 dei 31 capoluoghi, la percentuale aumenta al 55%. Ma, anche qui, il numero non da il senso di questa impresa, basti pensare che a Salerno il luogo da cui scrivo, lo stesso PD non concorre con il suo simbolo, ma con delle liste civiche. Guardiamo i capoluoghi di regione, si vota in 6 capoluoghi: Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Torino e Trieste; ebbene qui arriviamo al 100% perchè il MoVimento si presenta in tutte le grandi città d’italia nelle quali si vota. Un altro paio di numeri: secondo una mia stima in italia oltre 5 milioni di cittadini troveranno il simbolo del Movimento 5 Stelle sulla scheda elettorale. Incredibile vero? La cosa più incredibile però è l’ultimo numero, lo ZERO, ovvero quanto è costato alla collettività lo sforzo del presentare la lista e la campagna elettorale in queste amministrative. Che cosa sarà di noi? Riusciremo a farci eleggere, e una volta eletti, saremo sufficientemente bravi da soddisfare i nostri vincoli di mandato? Non saprei rispondere se non con una frase di Beppe Grillo:” Ma in fondo oramai, che cosa abbiamo da perdere?” Davide Gatto, MoVimento 5 Stelle Salerno
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