Negli ultimi anni, la tecnologia ha dato una mano importante nella lotta contro i disastri naturali. Un esempio interessante è il sistema di allerta per i terremoti sviluppato da Google, che sfrutta i dati dei dispositivi Android, come smartphone e smartwatch. Questo sistema, chiamato Android Earthquakes Alert (AEA), può avvisare milioni di persone in anticipo quando un terremoto sta per colpire, dando loro il tempo di mettersi al sicuro.
Ogni giorno, milioni di dispositivi Android raccolgono informazioni sui tremori sismici. Quando un terremoto si verifica, il sistema analizza questi dati e invia avvisi a chi si trova nelle zone a rischio. Nel 2024, oltre 2 miliardi di dispositivi hanno ricevuto un avviso. Questo sistema ha fatto un grande passo avanti, soprattutto per quei paesi che non hanno accesso a tecnologie di rilevamento avanzate, come quelli con meno risorse economiche.
Sebbene questo sistema non sia ancora perfetto, specialmente quando si tratta di prevedere l’intensità di un terremoto, sta già facendo la differenza in molte aree del mondo, offrendo almeno pochi secondi di preavviso per proteggersi. Un piccolo ma vitale lasso di tempo che potrebbe salvare vite umane.
Il sistema ha aumentato del 1.000% il numero di persone nelle zone a rischio terremoti in grado di ricevere avvisi, con oltre 2 miliardi di dispositivi che hanno ricevuto un avviso nel 2024.
Il sistema utilizza i dati dei dispositivi Android per rilevare il debole segnale delle onde P, un tremore sismico che precede le onde S, quelle più distruttive. Usando la rete di dispositivi come una gigantesca spugna, è una sorta di rilevamento attraverso il crowdsourcing, e permette alla rete AEA di prevedere dove potrebbero verificarsi i terremoti e quanto potenti potrebbero essere, grazie alla grande quantità di dati a disposizione. Fino ad oggi, l’AEA ha inviato avvisi per 11.000 terremoti in 98 paesi, con l’85% degli utenti di dispositivi Google che affermano di aver ricevuto un avviso.
“Il terremoto è una minaccia costante per le comunità in tutto il mondo. Sebbene siamo diventati bravi nel prevedere dove potrebbero verificarsi, continuiamo a subire conseguenze devastanti quando accadono”, hanno scritto i rappresentanti di Google in una dichiarazione. “Che cosa succederebbe se potessimo dare alle persone pochi secondi preziosi di preavviso prima che inizi il tremore? Quei secondi possono essere abbastanza per scendere da una scala, allontanarsi da oggetti pericolosi e mettersi al sicuro.”
Paesi più ricchi come Cina, Corea del Sud e Messico hanno sistemi avanzati di allerta precoce, ma le nazioni più povere potrebbero non riuscire ad acquisire l’attrezzatura sismografica e gli scienziati necessari per gestire una stazione di rilevamento attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
L’AEA, pur essendo rudimentale in confronto, offre una soluzione potenzialmente salvavita. Ad esempio, durante i terremoti del 2023 in Siria e Turchia, l’AEA ha significativamente sottovalutato l’entità dell’evento. Stimare correttamente la magnitudo è fondamentale per un sistema di allerta, poiché consente di valutare quanto lontano si propagherà il terremoto e chi dovrà essere avvertito.
“Essere precisi è fondamentale: se si sottovaluta, si rischia di non avvertire le persone in pericolo; se si sovrastima, si rischiano falsi allarmi che erodono la fiducia pubblica”, ha aggiunto Google. “La sfida sta nel bilanciare velocità e precisione. I primi secondi di un terremoto forniscono dati limitati, ma ogni secondo che si aspetta per emettere un avviso è un secondo in meno di preavviso per chi si trova sulla traiettoria del tremore.”
Non è la prima volta che Google usa i suoi dati per la collettività. Ha anche emesso avvisi di allerta per le inondazioni attraverso il progetto Flood Hub. Nella stagione monsonica del 2023 in India, sono stati inviati oltre 25 milioni di avvisi di alluvione in India e Bangladesh.





