Aiuti di Stato (nostre tasse, ndr) per produrre all’estero con il marchio “Made in Italy” e licenziare in Italia? Da noi si può!
“Hanno regalato ad uno dei miei figli un modellino in scala della nuova Fiat 500. Incuriosito l’ho anch’io osservata e mi sono improvvisamente venuti in mente sia gli operai Fiat di Pomigliano D’arco, di Termini Imerese licenziati, sia al modello reale che viene prodotta fuori dall’Italia (se non erro in Polonia). Ho poi rovesciato lo stesso modellino e, come prevedevo, sotto c’era scritto: “Made in China” (stavolta ho pensato … e che c…o!!!). Questo è piccolo ed emblematico esempio di quello che resta dell'(ex) Marchio Italia grazie ai ns. politici e sindacalisti superpagati ed a manager “bonussati” di cartone che abbiamo. Con questa gente non meritiamo nemmeno il titolo di “repubblica delle banane” solo perchè nemmeno quelle saremmo in grado di produrre “on site” con condizioni climatiche favorevoli. Comunque, Buon Natale a tutti.” Angelo D.
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