Dal 26 al 31 Agosto c’è la Settimana Mondiale dell’Acqua, ospitata e organizzata da SIWI Stoccolma. Questo è il principale evento annuale per affrontare concretamente i problemi idrici del pianeta e le relative implicazioni internazionali. La World Water Week 2018 si svolgerà sotto il tema “Acqua, ecosistemi e sviluppo umano”.
Leader e esperti delle comunità scientifiche, economiche, governative e civiche del mondo si riuniscono a Stoccolma per scambiarsi punti di vista, esperienze e plasmare soluzioni congiunte alle sfide idriche globali.
Si sta cercando di creare una piattaforma aperta e dinamica, proprio attraverso la Settimana Mondiale dell’Acqua, e consentire ai partecipanti di costruire capacità, partenariati e rivedere il modo in cui si sta sviluppando il mondo.
L’acqua è indispensabile per la nostra società e per qualsiasi industria. Il grande problema è che la disponibilità di acqua pulita cala ogni anno per due motivi: il primo è che la popolazione aumenta vertiginosamente, il secondo è che il consumo pro-capite aumenta incessantemente. Gli ultimi decenni hanno trasformato l’acqua in un’attività incredibilmente redditizia, con introiti sicuri per gli imprenditori e costi crescenti per il consumatore.
La Terra è uno strano pianeta. É coperta per il 70% da acqua, ma si chiama Terra. Il nostro pianeta è circondato da un volume di circa 1,4 miliardi di Km cubi d’ acqua, ma il 97% è acqua salata, il 2% è congelato sotto forma di ghiacciai e solo l’1% è disponibile come acqua potabile.
Sembra quindi imperativo riciclare l’acqua e non sprecarla. É senza ombra di dubbio il nostro bene più prezioso. Ancora oggi ci sono al Mondo 200 milioni di persone che ogni giorno devono percorrere 40 km per avere dell’acqua potabile.
L’impressione è che non si stia facendo molto.
Danni ambientali sempre più numerosi, gli effetti sempre più visibili dei cambiamenti climatici stanno aumentando e accentuando le crisi idriche. Nel Mondo inondazioni e siccità sono sempre più frequenti. Il ciclo naturale dell’acqua è sempre di più messo in crisi, le risorse minacciate dal sovra sfruttamento. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, l’incessante depauperamento dei suoli, dei fiumi, dei laghi e quindi dei nostri ecosistemi, sta minando la disponibilità di acqua dolce, quella di cui abbiamo bisogno per sopravvivere.
Le soluzioni basate sulla salvaguardia del ciclo naturale dell’acqua consentirebbero di risolvere buona parte dei fattori di criticità legate all’accesso all’acqua.
Il problema è più esteso, l’acqua continua ad essere vista come merce, l’acqua e la natura sono concepiti come qualcosa da usare e non come un bene comune della Terra, un bene tra l’altro di tutti. Dobbiamo capire che l’acqua è la nostra fonte di vita, è un capitale naturale sul quale dobbiamo investire se vogliamo avere un futuro.
Le soluzioni devono puntare quindi a ricercare soluzioni a tutela dell’acqua attraverso investimenti nell’infrastruttura “verde” armonizzarla con l’infrastruttura “grigia”, grazie anche alle nuove prospettive dell’economia circolare.
Dovremmo investire in nuove foreste, riconoscere il diritto dei fiumi e norme a loro tutela, ripristinare le zone umide, rilanciare il ciclo naturale dell’acqua e quindi creare i presupposti di lungo periodo per garantire l’accesso all’acqua alle future generazioni.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario un nuovo modo di gestire l’acqua, per rendere le società più resilienti, sostenibili e inclusive.
Serve un nuovo concetto anche di oceano, educare alla sua salvaguardia, ma anche al modo di godere delle sue meraviglie, troppo spesso ignorato dalla maggior parte della gente. Infatti dobbiamo constatare che ancora si conosce poco delle sue risorse, delle sue bellezze, ma anche e soprattutto, di quanto è importante per noi. Il 50% dell’aria respirabile è prodotta dall’acqua, dalla fotosintesi prodotta dall’enorme quantità di flora subacquea.
Se non si fa qualcosa dobbiamo aspettarci potenziali conflitti legati all’acqua, guerre e soprusi soprattutto commerciali, legati alle concessioni delle fonti più redditizie.
Le proposte che speriamo possano attuarsi a livello mondiale, sono le soluzioni che si trovano in natura per ridurre le inondazioni, la siccità e l’inquinamento delle acque.