Ci sono inquietanti analogie tra Andrea Lubitz, il copilota dell’Airbus A320 della Germanwings che si è schiantato sulle Alpi francesi, e Matteo Renzie che sta schiantando l’Italia. Si tratta in entrambi casi di uomini soli al comando. Entrambi si sono chiusi dentro eliminando ogni interferenza esterna. Dall’interno della cabina di pilotaggio Lubitz ha azionato il cockpit door, Renzie ha eliminato il Senato e ogni opposizione interna e ridotto il Parlamento a un ratificatore di decreti legge. I passeggeri dell’Airbus hanno capito solo all’ultimo che il copilota li stava portando al disastro, dopo otto lunghi minuti. L’Italia lo capirà anch’essa all’ultimo, quando non ci sarà più niente da fare. Un uomo solo al comando lo si è già visto in passato e non è stato un bello spettacolo. In Francia si è notata la commozione della Merkel abbracciata a Hollande, due personaggi che piangeranno in futuro lacrime di coccodrillo se l’Italia andrà in default per pagare gli interessi sui titoli pubblici comprati dai loro Paesi. L’Airbus Italia ha un copilota chiuso in cabina, non soffre di depressione, ma la fa venire agli italiani, ha un ego ipertrofico. Si è chiuso dentro e ogni due minuti spara cazzate attraverso l’interfono per rassicurare i passeggeri che cominciano ad avere dei dubbi più si avvicina il massiccio
Le compagnie aeree hanno ripristinato la regola di mai meno di due in cabina. Infatti, ad oggi i regolamenti europei non impedivano che un pilota rimanesse da solo all’interno della cabina. Fermiamo Renzie finché siamo in tempo e evitiamo che dopo aver chiuso all’esterno il Senato si faccia una legge elettorale ad hoc per pilotare l’Italia a suo piacimento. Se lo lasciamo fare non ci saranno superstiti, ma soltanto “morceaux“.
Una differenza tra il copilota e l’ex sindaco di Firenze comunque c’è: il copilota era depresso, ma non i passeggeri. Renzie non è depresso, ma lo sono gli italiani.
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