Secondo il rapporto The Future of Jobs 2020, pubblicato dal World Economic Forum, il Covid-19 ha cambiato il mercato del lavoro più rapidamente del previsto: quello che era considerato il “futuro del lavoro” è già qui.
Il rapporto prende in considerazione le opinioni dei leader aziendali – amministratori delegati, responsabili strategici e responsabili delle risorse umane – con i dati più recenti provenienti da fonti pubbliche e private per creare un’immagine più chiara sia della situazione attuale che delle prospettive future per i posti di lavoro e le competenze. Il rapporto fornisce anche informazioni approfondite per 15 settori industriali e 26 paesi.
Entro il 2025, l’automazione e la ricollocazione del lavoro tra uomini e macchine faranno perdere 85 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo nelle medie e grandi imprese in 15 settori e 26 economie. I ruoli in aree quali l’immissione dei dati, la contabilità e il supporto amministrativo sono sempre meno richiesti con la crescita dell’automazione e della digitalizzazione. Più dell’80% dei dirigenti aziendali intervistati sta accelerando i piani per la digitalizzazione dei processi lavorativi e l’implementazione di nuove tecnologie, mentre il 50% dei datori di lavoro prevede di accelerare l’automazione di alcuni ruoli.
Il 43% delle aziende intervistate afferma di essere disposto a ridimensionare il proprio organico a causa dell’integrazione della tecnologia, il 41% prevede di ricorrere all’outsourcing (esternalizzazione) per attività specializzate e il 34% prevede di aumentare la propria forza lavoro grazie all’integrazione della tecnologia.
Entro il 2025, i datori di lavoro distribuiranno equamente il lavoro tra uomini e macchine. Le posizioni che richiedono competenze umane saranno sempre più richieste. Le macchine si concentreranno principalmente sulle informazioni e sull’elaborazione dei dati, sulle attività amministrative, nonché sul lavoro manuale di routine solitamente riservato agli impiegati.
I cambiamenti nell’economia e nei mercati del lavoro comporteranno l’emergere di 97 milioni nuovi posti di lavoro nelle industrie tecnologiche della quarta rivoluzione industriale come l’intelligenza artificiale e nei campi creativi di contenuto: gestione, consulenza, processo decisionale, ragionamento, comunicazione e interazioni. Ci sarà un’impennata nella domanda di lavoratori nella green economy, nell’economia dei dati e nell’intelligenza artificiale, oltre a nuovi ruoli nell’ingegneria, nel cloud computing e nello sviluppo di prodotti.
Quasi il 50% dei lavoratori che manterranno il posto di lavoro nei prossimi cinque anni dovranno concentrarsi sullo sviluppo di nuove competenze, come il pensiero critico, capacità analitiche e capacità di problem-solving (risoluzione dei problemi). Per questo nel corso del 2020 ci saranno altre soft skill (abilità) essenziali come la capacità di autogestirsi, resilienza, gestione dello stress e flessibilità. Circa un terzo dei datori di lavoro prevede di adottare misure per creare un senso di comunità, connessione e appartenenza tra i dipendenti.
“In futuro, vedremo che le aziende più competitive saranno quelle che hanno investito molto nel proprio capitale umano, ovvero le capacità e le competenze dei propri dipendenti”, ha affermato Saadia Zahidi, amministratrice delegata del World Economic Forum.
Per quanto riguarda il telelavoro, il rapporto afferma che continuerà ma richiederà un adattamento. L’84% dei datori di lavoro è pronto a digitalizzare rapidamente i processi di lavoro, compreso un aumento significativo del telelavoro. I datori di lavoro affermano di poter far lavorare il 44% della loro forza lavoro da remoto. Secondo il rapporto, il 78% dei dirigenti d’azienda prevede un impatto negativo sulla produttività dei lavoratori. Ciò indica che alcune industrie e aziende stanno faticando ad adattarsi al passaggio al telelavoro causato dalla pandemia COVID-19.
Una tendenza importante rilevata dallo studio è il numero crescente di persone che cambiano carriera in professioni completamente nuove. Secondo i dati raccolti da LinkedIn negli ultimi 5 anni, circa il 50% di coloro che hanno accettato una posizione di lavoro nel campo dei dati e dell’Intelligenza Artificiale provengono da campi diversi. Questa cifra è molto più alta per i ruoli di vendita (75%), per i lavori legati alla produzione dei contenuti, come per i social media manager e i content writer (72%) e per i ruoli di ingegneria (67%).
I DATI NEL NOSTRO PAESE
Il rapporto fornisce dati specifici per singoli paesi. Vediamo i maggiori trend emersi dell’Italia (completi a questo link), ovvero:
- consapevolezza che a quasi metà della popolazione mancano le competenze digitali
- difficoltà diffusa da parte delle imprese a trovare profili specializzati, dotati delle competenze necessarie
- quasi la metà della popolazione in età lavorativa non è occupata (il 47,1%)
- le donne hanno subito maggiormente l’impatto negativo che il Covid-19 ha avuto sull’occupazione
Come immaginabile il settore più colpito è stato quello del turismo, come anche quello manifatturiero. La situazione per la sanità ha raggiunto un picco di +40% di nuovi assunti ad agosto 2020.
Per quanto riguarda la digitalizzazione nelle imprese questi i maggiori trend:
- il 100% degli intervistati accelererà la digitalizzazione dei processi nella propria impresa;
- l’80% promuoverà forme di lavoro flessibile;
- l’80% accelererà l’automazione di alcuni ruoli;
- il 70% intende far ricorso a programmi digitali di upskilling e reskilling (riqualificazione professionale)
Tra le tecnologie maggiormente adottate dalle nostre imprese ci sono l’e-commerce e soluzioni di commercio digitale (94%), cloud computing e big data analytics (entrambe registrano un +88%), crittografia e cyber security (+82%), robotica (+80%) e realtà aumentata e realtà virtuale (+80%).
Tra i lavori più a rischio di esubero ci sono le posizioni di segretario amministrativo ed esecutivo, impiegati nell’inserimento dei dati e i lavoratori nelle catene di montaggio e nelle fabbriche. Le professioni emergenti invece sono: Data Analysts e Data Science, professionisti del Business Development e Strategic Advisors.