“Oggi nell’hinterland milanese un gruppo di operai licenziati ha manifestato simbolicamente andando in un supermercato, riempiendo i carrelli e pretendendo di non pagare la spesa. Ecco, credo che da questa protesta in realtà possa nascere una discussione reale. Se un operaio è stato lincenziato e se appartiene ad una famiglia monoreddito (il suo, che non ha nemmeno più) deve pretendere che la spesa sul serio non paghi, e non solo per protesta. I beni di prima necessità non devono essere a pagamento, in Italia, per chi non ha la possibilità di acquistarli. Per fortuna non mi trovo in questa condizione, ma so benissimo che se non potessi acquistare il pane, il latte, o quel che mi serve per la cena, lo pretenderei. L’Italia si sta avvicinando a condizioni di povertà che probabilmente non si erano mai toccate. Allora, o si torna davvero a coltivar la terra, oppure nell’emergenza il governo deve prevedere buoni spesa per le famiglie meno abbienti”. Lucio O.