di Piernicola Pedicini, Eleonora Evi e Marco Zullo – Il glifosato va bandito senza se e senza ma. La storica sentenza che ha condannato la Monsanto a pagare un risarcimento record di 289 milioni di dollari a favore di un giardiniere ammalatosi di tumore dopo aver usato un erbicida contenente glifosato è il primo atto di una battaglia che i cittadini devono vincere. Il prossimo obiettivo politico del MoVimento 5 Stelle è il divieto con effetto immediato del glifosato nel’Unione europea.
Questa sentenza ristabilisce un po’ di verità e potrebbe rinvigorire il lavoro che stiamo svolgendo nella Commissione Speciale sulle autorizzazioni ai pesticidi, istituita lo scorso febbraio al Parlamento europeo e il cui mandato dovrebbe scadere entro fine anno. Vogliamo ribaltare il vergognoso voto dello scorso autunno che ha prorogato l’utilizzo in tutta Europa del glifosato fino al 15 dicembre 2022. Cinque ulteriori anni di avvelenamento per colpa anche del voto degli europarlamentari di Pd e Forza Italia. Un voto suffragato dal Consiglio che ha avallato questa decisione con un rinnovo della licenzia di vendita dello stesso periodo.
Lo scandalo dei ‘Monsanto papers’ rivela che la multinazionale ha falsificato alcune ricerche scientifiche. Secondo i giudici americani “ha agito con malizia, minacciando gli scienziati che proclamavano i possibili danni causati dal glifosato. Inoltre non ha mai rivelato agli acquirenti i rischi dovuti all’utilizzo di questi erbicidi”.
Questa sentenza sancisce un principio importante: la salute dei cittadini va tutelata. Sta crollando il castello di carta di chi vuole far credere che sostanze dichiarate pericolose non abbiano influenza sulla qualità della nostra vita e sul nostro benessere. Nel settore agricolo dobbiamo investire su tutte quelle tecniche che già oggi sappiamo essere efficaci e non pericolose, investire in innovazione sana e diffusione della conoscenza e delle pratiche virtuose. In questo modo possiamo alimentare il cambiamento che gli agricoltori si aspettano e avere filiere produttive di alto valore economico e nutrirci di cibi salutari nell’assoluto rispetto dell’ambiente e della vita.
Per arrivare a ciò dobbiamo innanzitutto combattere una forte battaglia contro gli OGM. Chi prometteva che con gli OGM avremmo usato meno erbicidi/pesticidi in agricoltura si sbaglia. Il consumo è aumentato e con esso il pericolo per salute ed ecosistemi. A differenza di molti Paesi europei, in Italia fortunatamente gli OGM non vengono usati in agricoltura ma ce li ritroviamo comunque nel piatto poiché importiamo mangimi OGM e materie prime massicciamente irrorate di erbicidi come il grano o il riso.
Esistono altre migliaia di denunce negli Usa simili a quella del coraggioso giardiniere che ha vinto la sua battaglia legale. Il prossimo 24 settembre incontreremo gli avvocati californiani che stanno portando avanti delle azioni giudiziarie contro la Monsanto. Attendiamo con impazienza questo confronto perché pensiamo che la loro esperienza possa essere d’ispirazione anche in Italia, per chi si è ammalato di linfoma non Hodgkins a causa del glifosato e a sua volta vorrà intentare causa contro la Monsanto.
La salute e il principio di precauzione sono il faro della nostra azione di Governo. Basta ad accordi commerciali che mettono a repentaglio la salute dei cittadini. Il glifosato, per esempio, viene usato nelle coltivazioni del grano canadese. #StopCeta e #StopGlifosato sono dunque sinonimi.